Xbox Elite controller, il caso del drift non arriverà in tribunale

Il problema del drift che affligge gli Xbox Elite controller pare essere molto lontano da una soluzione, ora che Microsoft non la affronterà in tribunale.

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a cura di Lorenzo Ardeni

Uno dei problemi più noti e odiati dai giocatori degli ultimi anni è proprio il drifting dei controller. Il frequente guasto degli stick analogici non è certo una novità e molti utenti continuano a segnalarlo per il loro Xbox Elite Controller, per il Dualsense di Sony o per i Joy-Con di Nintendo Switch. La situazione è divenuta negli anni così drammatica che molte aziende hanno avviato azioni legali contro le compagnie videoludiche, al fine di tutelare i giocatori di tutto il mondo che spesso si trovano costretti ad acquistare costosi nuovi controller o riparazioni esose.

Negli scorsi mesi era stata avviata una class-action nei confronti di Microsoft, che avrebbe consapevolmente venduto degli Xbox Elite controller con stick analogici difettosi ai consumatori. Verso l'inizio di febbraio 2021, invece, la compagnia chiese di affidare la class-action all'arbitrato, permettendogli così di evitare un'incontro in tribunale. Oggi lo studio legale Chimicles Schwartz Kriner & Donaldson-Smith conferma questa notizia fornendo alcuni dettagli sulla situazione.

Secondo loro, la causa potrebbe non avere più possibilità di portare le parti coinvolte in un tribunale, raggiungendo un punto morto. A quanto pare lo studio CSK&D ha preso molto seriamente la faccenda, tanto da esser entrato in possesso di molti controller con il drifting al fine di poter far analizzare ad un perito tecnico il problema in modo approfondito e scrupoloso. È stata così confermata la già nota scarsa durabilità dei potenziometri, che registrano input differenti da quelli reali, dovuta a dei difetti di progettazione degli stessi.

Benjamin Johns, partner dello studio legale, ha affermato che "in senso generale, la teoria alla base di questo caso è che se il drift fosse divenuto di dominio pubblico, nessun consumatore ragionevole avrebbe acquistato un Xbox Elite controller in primo luogo". Un'affermazione sicuramente logica, ma che viene inevitabilmente meno dal momento che i controller sono necessari per giocare su console.

In sua difesa, Microsoft ha affermato che il suo contratto di utilizzo dei servizi prevede proprio che eventuali problematiche legali sarebbero state affidate a un arbitrato, proprio come è successo in questo caso. Per questo motivo, il giudice crede che i giocatori abbiano sempre accettato i termini del contratto, sebbene quasi nessuno lo abbia davvero letto. Insomma, come aveva preannunciato iFixit, sembra che ci troviamo davvero molto lontani da una possibile soluzione del problema sul breve termine.

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