Vedova Nera: storia della spia perfetta del Marvel Universe

Vedova Nera (Black Widow) si appresta a tornare sul grande schermo con un film dedicato. Ma quale è stata la genesi nei fumetti di questo personaggio? Scopriamone le origini!

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a cura di Manuel Enrico

Arriva domani 7 luglio al cinema e dal 9 luglio con Accesso VIP su Disney+, Black Widow. Passata da spia di Fury vicina a Tony Stark sino a membro degli Eroi più Potenti della Terra, Natasha Romanoff è diveuta una delle figure più amate del Marvel Cinematic Universe, complice l'interpretazione di una bellissima Scarlet Johansson. Nonostante la sua struggente dipartita in Avengers: Engame, Natasha Romanoff rimane una delle figure più amate della dimensione cinematografica degli eroi di Casa Marvel, pronto a tornare in azione con un film dedicato al suo passato. Ma quali sono le origini fumettistiche della letale Romanoff, meglio nota come la Vedova Nera?

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La Vedova Nera magica della Golden Age

Il viaggio alla scoperta della Vedova Nera inizia nel 1940, quando la Marvel era ancora Timely Comics. Come accaduto per diversi eroi della futura Casa delle Idee, alcuni nomi sono infatti mutuati da questo leggendario periodo del fumetto americano. Anche in questo caso, il nome il solo legame tra Natasha Romanoff e questa misconosciuta.

Siamo nel vivo della Golden Age del fumetto americano, quando sul numero di agosto di Mystic Comics compare Clayre Voyant, creata da George Kapitan e disegnata da Harry Sahle.

Clayre Voyant è una medium, che durante una seduta spiritica commissionata dalla famiglia Wagler viene posseduta nientemeno che da Satana. L’evocazione non ha il risultato sperato e i Wagler insultano al medium, andandosene. Risentita, la Voyant scaglia su di loro una maledizione, che causa la morte di quasi tutta la famiglia in un incidente stradale. L’unico sopravvissuto, James Wagler, torna dalla medium e la uccide.

Finita all’inferno, Clayre viene incaricata da Satana in persona di recuperare le anime dei malvagi da portare agli inferi. Oltre ai suoi poteri medianici, per questo incarico ottiene capacità fisiche sovraumane e altri poteri, tra cui mimetismo, volo e teletrasporto. Ha inoltre il dono di poter causare la morte dei malvagi solo toccandoli, lasciando su di loro un marchio che ricorda una vedova nera.

Il personaggio di Clayre Voyant è ricomparso dopo decenni di assenza prima con un cameo nello stupendo Marvels di Busiek e Ross (1994) e poi nuovamente con una fugace apparizione in Marvel Knights Spider-Man 9 del 2005, dove Mark Millar ne omaggia la storia. Per vederla in azione come protagonista, bisogna attendere il 2008, quando in The Twelve J Michael Straczynski immagina che un gruppo di eroi della Golden Age si risvegli dopo un’ibernazione di sessant’anni. Occasione ottima per un retcon sul personaggio, che come accaduto per Patsy Walker vede le sue passate avventure diventare, nella narrazione fumettistica, una sorta di fumetto nel fumetto.

Natasha Romanoff: la Vedova Nera per eccellenza

Parlando di Vedova Nera, però, il nome a cui tutti pensano è da sempre quello di Natasha Romanoff. La sua prima apparizione risale all’aprile del 1964, quando in Tales of Suspence #52 Stan Lee, Don Rico e Don Heck decidono di mettere sulla strada di Tony Stark una femme fatale. Corsi e ricorsi della storia, anche nel Marvel Cinematic Universe la comparsa della Vedova Nera è legata ad Iron Man (Iron Man 2).

Il nome di Natasha Romanoff ha una storia che già di per sé meriterebbe un fumetto. Durante la Guerra Fredda, periodo in cui apparve nei fumetti Marvel, non si aveva un grande conoscenza dell’altro blocco, e gli sceneggiatori americani dovevano basarsi sulle proprie (scarse) conoscenze del mondo russo.

Non conoscendo bene l’onomastica slava, il personaggio venne chiamato Natasha, non sapendo gli autori che in realtà stavano usando il vezzeggiativo del nome Natalia, tanto che quando in seguito venne corretto il nome i lettori si trovarono spaesati.

Anche il cognome della Vedova Nera ha avuto i suoi problemi. Comparso per la prima volta nel 1972, divenne un punto fermo del personaggio negli anni seguenti, anche se formalmente errato, dato che in Russia i cognomi sono distinti tra maschile e femminile. Nel tentativo di correggere questo errore, nel 1983 venne introdotta la correzione russofona del cognome, Romanova, spiegando che Romanoff è utilizzato solo dai suoi conoscenti non russi.

Poteva mancare un mistero sul patronimico della Vedova Nera? Certo che no! Quando nel 1974 Chris Claremont introdusse il patronimico Alianovna al personaggio, stabilì che il padre della Vedova Nera si chiamasse Al’ian, nome tipica di una popolazione russa che renderebbe poco verosimile un legame parentale di Natasha con i Romanov. In una storia, inoltre, il patronimico risultò essere Ivanovna, ma è stato in seguito indicato come un errore di trascrizione.

Natasha Alianovna Romanova nasce nei primi anni trenta del ‘900 da un ramo cadetto della famiglia Romanoff, una parentela scomoda che costringe la madre ad affidare la piccola, durante la Battaglia di Stalingrado (autunno 1942) ad un soldato russo, Ivan Petrovich Bezukhov, dopo che un tentativo di assassinio nazista stermina la famiglia di Natasha. Bekuzhov porta la bambina a Madripoor, ma pochi anni dopo il Baron Von Strucker, alleandosi con la Mano, cerca di rapire la piccola, per sfruttarne le incredibili doti di apprendimento delle arti marziali. A sventare il rapimento, assieme a Ivan saranno Capitan America e un misterioso canadese di nome Logan (si, quel Logan!).

Il rapimento era, si scoprì, in seguito parte dell’addestramento spionistico pensato da Bezukhov per Natasha. Membro della Stanza Rossa, Ivan aveva visto in Natasha il soggetto ideale per il Progetto Vedova Nera, un programma per la creazione della spia perfetta. Tramite un addestramento speciale e alla somministrazione del Trattamento Kudrin (un siero che garantisce capacità fisiche superiori e un invecchiamento rallentato, ma causa sterilità), Natasha diventa agente di punta del KGB. Durante l’addestramento, ha una storia d’amore con un suo addestratore, il Soldato d’Inverno, una relazione che viene fermata ben presto con l’ibernazione dell’uomo e il matrimonio di Natasha con il pilota militare Alexei Shostakov, come programmato dal KGB.

Nella sua prima apparizione, la Vedova Nera era una spia sovietica avversaria di Stark. Inizialmente presentata con un caschetto nero, fa la sua entrata in scena con un abito da sera nero, salvo poi presentarsi in azione con un costume di cuoio nero, una mantellina nera e una mascherina.

Proprio per l’agenzia segreta incrocia la strada di Tony Stark, quando viene incaricata di recuperare l’armatura di Dinamo Cremisi, trafugata dal traditore Anton Vanko. La missione fallisce, ma la Vedova Nera continua ad esser una spina nel fianco per Stark, soprattutto quando si allea con un criminale americano, innamorato di lei: Occhio di Falco. Saranno i sentimenti ricambiati per Clint Barton a spingerla a voler lasciare il KGB, che decide di simulare la sua morte e farle un lavaggio del cervello; la sua presunta morte spinge Barton a rinunciare alla sua carriera criminale entrando nei Vendicatori.

Durante uno scontro con i Vendicatori, la rediviva Vedova Nera, trovandosi di fronte Occhio di Falco, riesce a spezzare il lavaggio del cervello, e finalmente trova la forza per lasciare il KGB ed iniziare una nuova vita in America.

Bisogna aspettare il 1970, quando il personaggio, dopo avere abbandonato l’Impero del Male ed essersi avvicinata agli eroi americani, compare su Amazing Spider-Man #86 con un nuovo look: lunghi capelli rossi, tuta aderente nera e due bracciali hi-tech capaci di sparare dardi letali, il famoso Morso della Vedova. Questo nuovo outfit è diventato il suo tratto distintivo ancora oggi mostrato nei fumetti.

Dopo una serie di apparizioni in Amazing Adventures, si guadagna una miniserie di otto numeri, al termine della quale diventa spalla fissa di Daredevil (1971-1975), dando vita da un’alchimia vincente con il Cornetto, tanto che si pensò addirittura di ribattezzare la serie Daredevil and the Black Widow. L’idea fu di Gerry Conway, e nonostante il buon riscontro di pubblico venne accantonata dai successivi sceneggiatori del Diavolo Custode, che vedevano in Natasha un pericolo alla fama di lupo solitario di Matt Murdock.

Dopo aver militato nei Champions (1975-1978), la Vedova Nera diventa una presenza fissa come membro dei Vendicatori e agente freelance dello S.H.I.E.L.D., in storie che utilizzavano la sua figura come strumento di analisi di complesse tematiche contemporanee.

Nel Multiverso Marvel esistono altre versioni di Natasha Romanoff.

Nella saga 1602, è una spia considerata la donna più pericolosa d’Europa. Inizialmente alleata di Matthew Murdoch, spia della Corona Inglese, tradisce il compagno alleandosi con Otto von Doom, di cui diventa amante, salvandolo dopo uno scontro con Thor. Quando inizia a dubitare delle intenzioni di von Doom, Natasha cerca di ribellarsi, ma viene uccisa dallo stesso von Doom.

In Marvel 2099, Vedova Nera è una donna afroamericana, Tania, parte dei Vendicatori 2099 della Alchemax Corporation. In questo caso, il personaggio condivide con l’aracnide da cui prende il nome il vizietto di mangiarsi i propri amanti.

Le Vedove Nere dell'Universo Ultimate

Nell’Universo Ultimate, Natasha Romanova è un ex-operativo del KGB, il cui corpo è stato potenziato ciberneticamente, soprannominate Vedova Nera perché ha assassinato il marito, Alexei Shostakov. Una volta entrata negli Ultimates, diventa amante di Tony Stark, che come impegno matrimoniale le regala un’armatura identica alla sua, ma nera.

Quando si scopre che in realtà Natasha è in combutta con i Liberatori e mira alla fortuna di Stark per ricreare una grande Madre Russia, dopo aver ucciso la famiglia di Occhio di Falco e aver accusato Capitan America di tradimento, Iron Man la mette fuori gioco, costringendola alla fuga. Viene uccisa da Barton, come vendetta per l’assassinio dei propri cari.

Sempre nell’Universo Ultimate esiste una seconda Vedova Nera, Monica Chang-Fury, ex moglie di Nick Fury. Matrimonio fallito per la tendenza di Fury a scappatelle assortite, Monica decide di accettare comunque il ruolo di Vedova Nera quanto viene riformato il gruppo degli Ultimate, mantenendo il nome di Vedova Nera nonostante i pessimi ricordi legati alla figura di Natasha Romanoff.

La sua prima missione è di unirsi alla squadra che deve liberare Capitan America , affrontando il Teschio Rosso, finendo con il reclutare il Punitore nelle fila degli Ultimates. Dopo essersi alleata con i New Ultimates quanto sembra che Fury stia svendendo segreti dello S.H.I.E.L.D., ma all’avvenuto chiarimento della figura di Fury, Monica si trasferisce nel Triskelion con il figlio, Julius, diventando poi direttrice dello S.H.I.E.L.D.

Yelena Belova, la nuova Vedova Nera

Nel 1999, nella serie Inumani compare una nuova Vedova Nera: Yelena Belova. Nonostante esordisca nella serie di Paul Jenkins e Jae Lee, i creatori sono Devin K. Grayson e J.G. Jones, che la renderanno poi protagonista di una serie in cui figurano sia Yelena che Natasha Romanoff, divisa in due archi narrativi, Black Widow (1999) e Breakdown (2001). Le origini di Yelena vengono però esplorate in Piccolo Ragno Pallido (2002), miniserie della linea Marvel Max, firmata da Greg Rucka e Igor Kordej.

Yelena, nativa di Kiev, viene arruolata giovanissima dai servizi segreti russi, intenzionati a creare una nuova Vedova Nera dopo la defezione di Natasha Romanoff. Sotto la guida di Pyotr Vasilievich Starkovsky viene addestrate nella Stanza Rossa. I suoi risultati sono pari a quelli di Natasha, ma per colpa del suo senso di inadeguatezza rifiuta il ruolo di Vedova Nera. Quando il suo mentore viene ucciso in uno strip club, dove si receva per frequentare una prostituta che pagava per impersonare Yelena, la ragazza prima si mette sulle tracce dell’assassino e poi accetta il ruolo di Vedova Nera. In seguito, si scoprirà che questo trauma è stato creato appositamente dai servizi segreti per spingere Yelena ad accettare il suo ruolo.

Spinta da un forte amore per la patria e da un odio viscerale per Natasha, che considera una traditrice, affronta ogni incarico con foga, cercando di mostrarsi meglio della detestata Romanoff, che affronta in diverse occasioni, uscendone sempre sconfitta. Ad ogni sconfitta, corrispondono nuovi trattamenti, che comprendono violenze e torture, sino al punto in cui Yelena decide di fuggire a Cuba.

Reclutata dopo qualche tempo da Fury per una missione nella Terra Selvaggia, dove però dimostra di essere inaffidabile attaccando i Vendicatori durante uno scontro con il mutante Sauron. In questo scontro, Yelena rimane gravemente ferita, ma viene salvata da scienziati dell’HYDRA, che le danno i poteri del Super-Adattoide per affrontare i Vendicatori a New York. Anche in questa occasione viene sconfitta, grazie all’intervento di Sentry, ma per coprire la propria connessione con l’attacco, l’HYDRA tramite un comando a distanza la fa esplodere come una bomba.

Misteriosamente sopravvissuta, anni dopo compare nuovamente in attività nello stato canaglia di Bagalia, oltre ad esser parte del consiglio direttivo dell'organizzazione terroristica A.I.M.

Vedova Nera nel Marvel Cinematic Universe

In Iron Man 2, viene introdotta la figura di Vedova Nera anche nel Marvel Cinematic Universe. Interpretate da Scarlet Johansson, inizialmente sembra essere solo una semplice segretaria delle Stark Industries, ma viene presto svelata la sua identità di agente dello S.H.I.E.L.D.

Personaggio complesso, dietro la sua bellezza nasconde un passato complesso, che emerge in alcune battute (come la misteriosa missione a Budapest con Occhio di Falco) o il flashback visto in Avengers: Age of Ultron in merito alla Stanza Rossa.

Natasha è in cerca di redenzione per i suoi peccati, cerca di nascondere dietro una facciata fredda e sarcastica le sue fragilità, instaurando un rapporto molto stretto con Bruce Banner (alias Hulk), il più vicino del suo gruppo di compagni a comprendere la fatica di avere anime contrastanti. Elemento essenziale della sopravvivenza umana dopo il Blip di Avengers: Infinity War, con il suo sacrifico in Endgame finalmente il suo scopo di redimere una vita non sempre proba.

Curiosamente, in Avengers: Endgame viene rivelato da Teschio Rosso che il padre di Natasha si chiamava Ivan, dando quindi nuova rispettabilità all'errore fumettistico del patronimico Ivanovna. Da questo, possiamo quindi stabilire che nel Marvel Cinematic Universe il nome completo di Vedova Nera è Natalia Ivanova Romanova.

Yelena Belova dovrebbe apparire nel film del Marvel Cinematic Universe Black Widow, in uscita nel 2020, dove sarà interpretata da Florence Pugh. Sarà interessante vedere come saranno messe in relazione queste due Vedova Nera, e se magari Yelena sarò la sostituta di Natasha nel Marvel Cinematic Universe. Noi abbiamo provato a fare qualche ipotesi su cosa possiamo attenderci da Black Widow, ma l'attesa per l'uscita in sala del film dedicato alla spia di casa Marvel continua ancora per un anno!

Se volete ingannare la lunga attesa per l'uscita al cinema di Black Widow, potete ripercorrere la vita di Vedova Nera nel Marvel Cinematic Universe, partendo dalla sua prima apparizione in Iron Man 2.