28 gennaio 2006: la censura cinese
Il sito Google.cn
Come ogni colosso che si rispetti, anche Google è soggetta a critiche e sospetti. Gli ultimi anni, che hanno sancito la definitiva affermazione della società di Mountain View, hanno visto crescere anche il numero dei suoi detrattori.
Il 28 gennaio 2006 Google decide di autocensurarsi pur di penetrare nel mercato cinese. Accettando di oscurare tutti quei link che non piacevano al governo nazionale, Google si è di fatto piegata alla censura imposta dal regime asiatico.
Nonostante abbia accettato questo pesante compromesso, Google in Cina non riesce a sfondare, e resta dietro a Baidu, un motore di ricerca cinese che detiene il 65% del mercato nazionale.
9 ottobre 2006: voglia di video
Nell'ottobre 2006 Google acquista YouTube, il più popolare sito di streaming video, per una cifra pari a 1,65 miliardi di dollari, dimostrando di essere, a tutti gli effetti, un'azienda colossale, con le risorse per comprare qualunque cosa. Un messaggio simile, forse più vantaggioso dal punto di vista monetario, fu l'acquisizione di DoubleClick, un anno più tardi. Google è diventata un gigante, che può dire la sua sia nel web, sia nell'economia mondiale.
2 settembre 2008: la sfida Chrome
Google potrebbe essere quasi definita un bambino viziato, che vuole avere tutto ciò che vede. Fino a martedì 2 settembre, data ufficiale di rilascio di Google Chrome, nella lista delle applicazioni Google mancava un browser internet. L'arrivo del primo browser marcato Google colmato questa lacuna, e ha offerto all'azienda di Mountain View un nuovo terreno su cui confrontarsi con Microsoft e altri giganti dell'informatica.
L'arrivo di Google Chrome, da una parte ha creato un po' di scompiglio nel mondo dei browser internet, ma dall'altro fa sorgere una domanda che è più che lecito porsi: fino a dove arriverà Google? Fino a che punto ha intenzione di spingersi? È così insensato immaginare che nei Google Labs, presto o tardi, inizieranno i lavori per lo sviluppo di un vero e proprio sistema operativo?