120 piccoli comuni italiani in digital divide avranno connettività 5G in banda 700 MHz FDD entro 54 mesi dalla disponibilità nominale delle frequenze - quindi di fatto a partire dal prossimo autunno.
Spulciando il bando 5G del MISE e la delibera AGCOM annessa è esplicitato infatti che chi si aggiudicherà i lotti di questa specifica banda di frequenza non solo dovrà assicurare entro 36 mesi la copertura dell'80% della popolazione nazionale - comprendente tutti i comuni con più di 30.000 abitanti e tutti i capoluoghi di provincia - ma anche assicurare i servizi in 120 specifiche piccole città prive di connettività adeguata.
"Nel computo della percentuale di popolazione di cui al comma 3, gli aggiudicatari includono almeno il 90% della popolazione dei comuni indicati nella tabella di cui all'Allegato 1 del presente provvedimento", si legge all'art. 12, comma 4 della Delibera 231/18/CO (l'elenco dei 120 è al fondo del documento).
"Il Ministero, con la pubblicazione del bando di gara, può integrare la detta tabella con ulteriori comuni in un numero massimo pari al 20% dell'attuale". Il Ministero alla fine non ha integrato ulteriori comuni e mantenuto quelli selezionati dall'AGCOM, che si concentrano in Abruzzo, Lombardia e Piemonte.
Considerate le caratteristiche della banda 700 MHz FDD (duplex a divisione in frequenza) è probabile che l'obiettivo sia fornire connettività per la navigazione dati, quindi una sorta di copertura locale per accedere a Internet con migliori prestazioni. Non si escludono comunque altri servizi.
Questo dettaglio dei 120 comuni non è da sottovalutare perché per la prima volta, in concomitanza con il bando di assegnazione frequenze, vengono imposte località specifiche. Nel tempo si è sempre privilegiato un approccio generico e territoriale.
Se in passato fosse stata sposata questa strategia probabilmente le città con meno appeal commerciale - sotto il profilo mobile - ne avrebbero tratto un consistente vantaggio.