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a cura di Elena Re Garbagnati

Che sapore avranno avuto le patate coltivate da Mark Watney in The Martian? Se vi siete fatti questa domanda, sappiate che potreste scoprirlo anche da soli, coltivando i tuberi in casa, in un bel vaso di terriccio marziano. In uno studio fresco di pubblicazione si legge infatti che un gruppo di astrofisici della University of Central Florida ha messo a punto un metodo standardizzato per produrre in laboratorio il "suolo marziano e asteroidale". Ovviamente la produzione verrà usata per gli esperimenti scientifici, ma sarà anche messa in commercio.

Andiamo per ordine. Come noto per capire se strumenti, tecnologie e procedimenti destinati al supporto della vita su Marte possano realmente funzionare occorre svolgere qui sulla Terra degli esperimenti che siamo il più verosimili possibile. Per farlo occorre ricreare l'ambiente, partendo proprio dal suolo. Sul nostro pianeta sono disponibili alcuni campioni provenienti dalle missioni spaziali e da frammenti di meteoriti, ma sono pochi e costosi, quindi per condurre gli esperimenti serve quello che viene definito un "simulante", o campione analogo che dir si voglia.

Quindi gli scienziati statunitensi si sono rimboccati le maniche e hanno messo a punto una formula per ricreare in maniera scientifica una ricetta per un simulante del terreno marziano creato secondo uno standard condiviso. La firma chimica è quella di Rocknest, una zona sabbiosa che si trova su Marte nel cratere Gale, dov'è atterrato il rover Curiosity. Il risultato è Mgs-1 (Mars Global Simulant) basato appunto su Rocknest, e che assicura una corrispondenza precisa con la mineralogia della regolite marziana.

mgs1 reference

In virtù della precisione con cui è stata creata la formula i simulanti che vengono prodotti basandosi su MGS-1 sono consigliati per gli studi e i test relativi alle strumentazioni destinate a Marte. Non solo: come accennato MGS-1 è diventato uno standard: un particolare importante per consentire il raffronto fra diverse tecnologie e soluzioni, senza che i dati siano falsati dalla differenza nei campioni.

L'aspetto che fa sorridere di tutta la vicenda è che i campioni così prodotti in laboratorio sono persino in vendita, con spedizioni in tutto il mondo, e per la cronaca costano 20 dollari al chilo, escluse le spese di spedizione. Se vi state chiedendo il perché, la risposta seria è che è più veloce e semplice ordinare i simulanti all'Università della Florida Centrale invece che mettersi a riprodurre la formula in tutti i laboratori del mondo.

MGS 1S Small

La risposta semiseria è che se chiunque potesse acquistare qualche chilo di materiale potremo fingerci Mark Watney, assaporare le patate marziane e, perché no, tentare anche una coltivazione di pomodori. Abbiamo compilato il modulo di richiesta e siamo in attesa di una risposta, ma probabilmente ci daranno picche, visto che non lavoriamo né in un'università né in un'azienda che produce materiale scientifico finalizzato alla colonizzazione di Marte. Nell'uso che intendiamo fare del prezioso materiale abbiamo messo "coltivazione di patate", chissà che non sia sufficiente!

vendita simulante JPG


Tom's Consiglia

Se vi mettete a coltivare patate, presto o tardi dovrete anche pelarle. Per risparmiare tempo e fatica consigliamo il pelapatate a manovella in acciaio inox di Uten