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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Chi ha acquistato molti beni digitali su Fortnite rischia che qualcuno gli rubi l'account e se lo rivenda su Instagram, insieme ad account rubati di altri servizi come Spotify e a vere e proprie botnet.

Il social network si rivela infatti una specie di mercatino per beni illeciti, racconta Joseph Cos su Motherboard, che ha intervistato un venditore noto come Root Senpai. I tecnici di Instagram stanno indagando sulla vicenda, come ha affermato un portavoce dell'azienda.

A quanto risulta dalla fonte, tramite Instagram si possono comprare accesso alla famigerata rete Mirai o account rubati di Spotify e Fortnite, tra gli altri. In altre parole, per una cifra contenuta (meno di 100 dollari) potete comprare una rete di oggetti connessi e usarla per portare a termine un attacco DDoS - anche per solo divertimento. Oppure prendere possesso di un account con migliaia di dollari in beni digitali, se è di vostra preferenza.

root senpai instagram

Non è, a onor del vero, una novità. Da quando esiste internet le comunità online sono state strumento di commerci illegali. Dalle primissime chat IRC ai forum, da ICQ a Facebook, il fenomeno si è sempre spostato (ampliato) alla piattaforma più moderna, senza mai perdere forza.

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A sorprendere è piuttosto il fatto che Facebook dovrebbe ormai sapere come affrontare e prevenire fenomeni del genere. E dovrebbero sapere che non basta scrivere non si può fare nelle linee guida per assicurarsi che nessuno lo faccia davvero. È utile bloccare gli account che violano tali linee guide, ma lo sarebbe ancora di più un intervento più incisivo a priori.

È necessario un approccio attivo alla moderazione dei contenuti, e gli ultimi anni dovrebbero aver ormai reso questa realtà abbastanza evidente. Una moderazione fatta come si deve, però, significa un perfetto connubio di Intelligenza Artificiale e operatori umani. Per quest'ultimi si tratta di un lavoro piuttosto rischioso, e per compensare Facebook dovrebbe aumentare gli investimenti: ma se aumentano gli investimenti si perde profitto, e se si perde profitto non si può mantenere la piattaforma.

Insomma, un circolo vizioso che sembra impossibile da spezzare. Che ne pensate?