Anche la Cina teme l'IA e prepara una legge per domarla

Il regime comunista cinese ha avviato un'iniziativa volta a regolamentare l'intelligenza artificiale generativa, in maniera analoga agli Stati Uniti

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a cura di Andrea Maiellano

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Il regime comunista cinese ha avviato un'iniziativa volta a regolamentare l'intelligenza artificiale generativa, un campo in rapida espansione, in un movimento che richiama un dibattito simile negli Stati Uniti.

L'Amministrazione cinese ha annunciato dei piani per far rispettare nuove norme che includono l'etichettatura, e l'applicazione di alcuni limiti, delle informazioni create da questi potenti strumenti tecnologici. 

Questa mossa riflette le preoccupazioni condivise anche dagli ufficiali dell'amministrazione Biden e dai legislatori del Congresso americano riguardo ai potenziali abusi e alla diffusione della disinformazione attraverso l'IA generativa.

L'Amministrazione cinese ha dichiarato che la nuova normativa includerà delle misure per contrassegnare chiaramente i contenuti generati dall'IA, oltre a controllare le notizie su internet e le informazioni non autorizzate. 

Sarà inoltre attuata una stretta sulle informazioni ritenute false dal regolatore, con un focus particolare su specifici settori di internet e della ricerca, con l'obiettivo di contrastare i "troll" di internet e le voci non gradite dal regime comunista.

Questa azione della Cina si svolge in un contesto in cui sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea stanno affrontando sfide simili riguardo alla regolamentazione dell'IA generativa.

Entrambi cercano di bilanciare la promozione degli aspetti positivi dell'intelligenza artificiale con la prevenzione degli abusi e dei problemi che ne possono derivare.

Gli strumenti di IA generativa, come ChatGPT, stanno guadagnando popolarità per la loro capacità di creare testo, immagini e video con una qualità molto vicine a quella umana.

Le regole previste dalla Cina richiamano in parte proposte simili avanzate da legislatori americani, dimostrando una convergenza di preoccupazioni tra le due potenze globali.

Tuttavia, negli Stati Uniti, ci sono anche timori che l'imposizione di regole troppo rigide sull'IA possa danneggiare l'innovazione e la competitività delle piccole startup. L'ordine esecutivo del presidente Biden ha sollevato critiche da parte di alcune di queste startup, che temono che possa ostacolare il loro sviluppo.

Le preoccupazioni sull'eccesso di potere della Casa Bianca nell'ambito della regolamentazione dell'IA sono state sollevate anche al Congresso, dove la commissione per la vigilanza e la responsabilità ha programmato un'audizione su questo argomento.

Questo evidenzia la complessità del dibattito sulla regolamentazione dell'IA, che coinvolge una serie di interessi e preoccupazioni divergenti sia negli Stati Uniti che in Cina.

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