BTjunkie è di nuovo accessibile grazie a Google

La creazione di un proxy server gratuito con Google App Engine ha consentito a proxyitalia di rendere di nuovo accessibile BTjunkie. Quale sarà la prossima mossa della Procura di Cagliari?

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a cura di Dario D'Elia

BTjunkie è di nuovo facilmente accessibile grazie a Google, o meglio al suo Google App Engine che ha consentito l'attivazione di un proxy server per aggirare ogni inibizione online. La settimana scorsa la Procura di Cagliari, con l'oscuramento del sito proxyitalia, probabilmente pensava (donchisciottescamente) di chiudere definitivamente il caso (BtJunkie inaccessibile in Italia: l'anti-pirateria agisce). Ma così non è stato e non sarà mai. Non solo perché di servizi proxy è piena la Rete, ma anche perché a questo giro, con la tecnologia di Google in ballo, non c'è speranza di averla vinta. Cosa potrebbe mai domandare la Procura di Cagliari all'ufficio legale del colosso di Mountain View?

Anche Don Chisciotte è costretto a piegarsi a un potere superiore

I gestori di proxyitalia, detta tutta, hanno avuto un'intuizione geniale. Invece che farsi rincorrere e reagire ogni volta all'eventuale censura di un servizio proxy hanno puntato direttamente su un servizio che Google offre gratuitamente ("Create a Free Proxy Server with Google App Engine").

BTjunkie parla di libertà digitali fondamentali violate e adeguata reazione alla censura. Non sento di condividere totalmente questa visione, se non altro perché il protagonista indiscusso della vicenda è un motore di ricerca per materiale pirata.

La carica dei proxy, della settimana scorsa

Il problema però forse è la modalità di azione a cui abbiamo assistito. Un approccio che non solo ha lasciato perplessi i nostri provider (AIIP) ma anche quelli anglosassoni. "Questo conferma una certa preoccupazione per come sia avvenuto il blocco, un modo che potrebbe essere usato per censurare e inibire l'accesso a siti legittimi", ha dichiarato Andrew Heaney, direttore esecutivo dell'operatore TLC TalkTalk.

Chiudo con una nota davvero triste: la soluzione proxy pensata da Google nasce per rispondere alle esigenze degli utenti che vivono in paesi autoritari. Certamente il nostro non ha niente a che spartire con Cina o Iran, ma è evidente sul fronte del copyright urge un dibattito fra teste pensanti.

L'indirizzo per accedere a BTjunkie via proxyitalia e Google Engine è stato omesso volutamente.