Coldplay impossibili e bagarini 2.0, indaga l'Antitrust

Il Garante del Mercato ha avviato un'indagine sul fenomeno del bagarinaggio online. Sotto la lente TicketOne e i portali di compravendita biglietti.

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a cura di Dario D'Elia

Altro che gioco freddo o musica ghiacciata, quella della (ri)vendita dei biglietti dei Coldplay è proprio una "gelida commedia".Il bagarinaggio online che si sta consumando in questi giorni ha già attivato la Procura di Milano, il Tribunale Civile di Roma e ieri l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Su segnalazione dei consumatori e di Altroconsumo, tutti indagano sul fenomeno relativo all'impossibilità di acquistare i biglietti di grandi eventi sul sito ufficiale TicketOne - detentore dell'esclusiva online.

biglietto

"I biglietti risulterebbero invece disponibili, anche pochi minuti dopo l'apertura delle vendite, su altri siti internet (mercato secondario), a prezzi spesso di gran lunga maggiori di quelli del mercato primario", scrive il Garante. Fra i casi più eclatanti: appunto i concerti dei Coldplay e in passato quelli dei One Direction, Foo Fighters, Red Hot Chili Peppers, Bruce Springsteen, Renato Zero, Adele e David Gilmour.

L'Autorità ha deciso pertanto di avviare procedimenti istruttori nei confronti di TicketOne SpA e dei quattro principali operatori del mercato secondario in Italia, al fine di verificare eventuali violazioni del Codice del Consumo.

Il primo interrogativo riguarda Ticketone e il suo impegno nell'adozione di "misure informatiche, previsioni contrattuali e modalità di vendita" nonché controlli per garantire la disponibilità di biglietti per i consumatori e per evitare l'aggiramento software attuato dai nuovi bagarini digitali.

Il secondo fronte di indagine riguarda invece le piattaforme di rivendita che potrebbero fornire informazioni ingannevoli sulle condizioni contrattuali, sulla natura della loro intermediazione, sui prezzi di vendita, sui diritti e "le garanzie riconosciuti al consumatore, anche in caso di annullamento degli eventi". Da rilevare infatti che i portali impiegati dai bagarini 2.0 riescono a guadagnare sulle transazioni anche il 30%.

Al momento l'Autorità in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha già effettuato accertamenti ispettivi presso le sedi di TicketOne e un'altra società che potrebbe essere a conoscenza di informazioni utili.

L'intera vicenda non è da sottovalutare perché ormai l'acquisto di biglietti di concerti pop è diventato un cruccio per migliaia di famiglie italiane. Vengono mobilitati genitori, nonni e parenti e quando l'acquisto sui canali ufficiali diventa pressoché impossibile l'esborso appare come un ladrocinio.

Ricarichi del 100% e superiori sono ingiustificati. Si profila un danno economico per i consumatori e di immagine per gli artisti. Persino gli organizzatori parlano di "distorsione del mercato".