Come leggere gratis articoli online a pagamento

Abbiamo scoperto che per aggirare i sistemi di pagamento di molti quotidiani digitali è sufficiente affidarsi al servizio di traduzione di Google, ovvero Google Translate. Pochi e semplici passaggi per mettere nel sacco un sistema che pare rappresentare il futuro del settore. Loro disattenzione o nostra furbizia?

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a cura di Dario D'Elia

Il Financial Times, il New York Times e altri quotidiani digitali a pagamento possono essere consultati liberamente senza spendere un dollaro: basta affidarsi a Google Traduttore (Translate). Magari qualcuno se n'è già accorto oppure no; secondo me in pochi lo sanno. Insomma, capita sempre più spesso di imbattersi nei paywall del grandi quotidiani: trovate un articolo che vi interessa e vi obbligano all'abbonamento. In verità molte testate hanno stabilito una soglia mensile massima di articoli consultabili prima che scatti la richiesta pecuniaria, ma in ogni caso prima o poi capita di trovarsi nell'angolo.

E adesso ci tocca la fuga

Ebbene, ho trovato una "stupida" soluzione al problema. Talmente banale che mi viene da pensare che sia disponibile o perché sarebbe stato troppo laborioso affrontarla o perché il lettore straniero è benvenuto – non a caso funziona con Google Translate.

In ogni caso questa è la tecnica. 

Immaginate di accedere al sito del Financial Times e inciampare in un articolo che vi interessa. Cliccate sul rispettivo titolo e vi appare un popup che vi informa dell'obbligo all'iscrizione gratuita (se non avete superato i 10 articoli mensili in lettura) o al pagamento. Che fare? 

Semplice. Copiate il titolo e lo incollate nella stringa bianca del motore di ricerca di Google. Dopodiché cliccate sul tasto ricerca e vedrete una serie di risultati. Nella maggior parte dei casi il primo corrisponderà all'articolo del quotidiano, con tanto di piccola descrizione. Accanto al link vedrete la scritta "Traduci questa pagina", che non è altro che il servizio Google Translate. 

Cliccate e avrete il vostro articolo tradotto, e volendo anche in originale mettendo un segno di spunta in alto a destra su "Visualizza: Originale". Volendo, come mostriamo nel video, potete andare direttamente sul traduttore di Google e incollare il link dell'articolo: il risultato sarà lo stesso.

Mia moglie dice che sono un "terrorista". Esagerata. Ma lei non è italiana.

Qualche ulteriore spiegazione:

Prima della pubblicazione di questo articolo abbiamo approfondito la questione con i nostri consulenti legali. Se da una parte la divulgazione di un tale artificio potrebbe essere considerata una violazione dei termini di copyright stabiliti dai detentori, dall'altra bisogna considerare che questa è la diretta conseguenza di una loro scelta. L'indicizzazione degli articoli da parte di Google, e quindi il caching, è il motivo per cui è possibile usare Google Translate e bypassare il paywall. Prova ne sia che un qualsiasi utente che effettua ricerche con Google e clicca direttamente sul tasto "traduzione", accanto a un risultato, potrebbe non scoprire mai che si tratta di un contenuto a pagamento. In verità la cosa è stata scoperta così.

Alcune testate particolarmente chiuse verso l'esterno consentono a Google la sola indicizzazione dei titoli e non dei testi completi. La prima conseguenza è che Google Translate non ne permette la lettura.

Insomma, la sensazione è che questa falla venga considerata un male minore. Chi vuole essere indicizzato non se ne preoccupa.

L'altro elemento che mi sembra importante è che in qualità di testata che vuole fare informazione, possiamo accollarci dei rischi (calcolati). Abbiamo consulenti legali, esperienza e il buon senso di chi porta avanti questa attività come mestiere e non per hobby. Pensare invece che un utente anonimo possa fare lo stesso (magari segnalando un link pirata) mi sembra un po' senza senso, e non tanto per competenza ma solo per mancanza di responsabilità diretta. È evidente quindi che il nostro regolamento non consenta a chiunque di spingersi verso confini dove anche noi navighiamo a vista.