Come si guardano le stelle: visita all'Osservatorio Schiaparelli

Strumenti, tecnologia e attività dell'Osservatorio Schiaparelli di Campo dei Fiori. Un reportage alla scoperta dell'attività astronomica in un Osservatorio amatoriale italiano di primordine.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Introduzione

"Lo spazio non è affatto lontano. È solo ad un'ora di macchina, se la tua macchina può andare dritto in alto". Non aveva torto Fred Hoyle, se abitate nel varesotto e per "andare in alto" intendete scalare i tornanti di un monte, come abbiamo fatto noi per visitare la "Società Astronomica Giovanni V. Schiaparelli" di Campo dei Fiori, i cui addetti spesso ci supportano quando parliamo di comete e asteroidi.

Abbiamo voluto visitarlo per farvi vedere da vicino in cosa consiste il lavoro di ricerca astronomica in un osservatorio amatoriale italiano, quali tecnologie servono in questo campo scientifico e quali sono le attività che coinvolgono gli appassionati. Abbiamo trovato telescopi per scrutare lo Spazio e  fotocamere per fissare gli avvistamenti, ma questo è solo l'inizio. I computer e le reti qui sono di casa, le tecnologie in campo sono sempre più sofisticate e presto l'osservazione del cielo si potrà fare anche in remoto.

Ce n'è davvero per tutti, perché alla Cittadella di scienze della natura "Salvatore Furia" di cui fa parte anche l'Osservatorio c'è un vero concentrato di scienza al servizio del pubblico. Ci sono infatti il parco naturale con diversi laboratori per gli studi botanici, gli strumenti di rilevazione meteorologica del Centro Geofisico Prealpino, e tre cupole con telescopi fino a 84 centimetri di diametro (quest'ultimo in fase di ultimazione) per la ricerca scientifica e l'osservazione pubblica.

È una meta che gli appassionati di astronomia che abitano nel varesotto e nelle province limitrofe non possono perdersi. L'Osservatorio si trova sulla cima del Campo dei Fiori, a 1226 metri di altezza, in una posizione da cui nelle giornate limpide si possono vedere gli Appennini, e tutta la catena alpina dal Monviso fino al Bernina. Nel punto più lontano si vede fino a circa 130 chilometri di distanza. Ma il panorama mozzafiato non è l'unico motivo per visitare il maggiore osservatorio popolare in Italia.

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L'attività di ricerca scientifica, svolta esclusivamente da volontari, si affianca un'intensa attività di osservazione pubblica a tutti i livelli: dai curiosi agli appassionati, dalle elementari in avanti.