Qualità d'immagine

Quattro mirrorless di ultima generazione a confronto da Nikon, Olympus, Panasonic e Sony, per saggiare le potenzialità dei nuovi formati fotografici.

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a cura di Tom's Hardware

Qualità d'immagine

Iniziamo l'analisi quantitativa dalla nitidezza/risoluzione e dal rumore cromatico.

Sul primo fronte la Nikon J1 paga, rispetto alle concorrenti, il sensore in formato ridotto da circa 10 Mpixel, ottenendo a bassi ISO risultati confrontabili con quelle di una buona compatta (2004 LW/PH il miglior risultato a f/5,6). Rispetto alle compatte però, anche di fascia alta, ha il vantaggio di mantenere questo dato pressoché costante fino a 1600 ISO, valore fino al quale anche il rumore cromatico si mantiene su livelli decisamente accettabili. Altro vantaggio, rispetto alle compatte, è quello di poter usare diaframmi più chiusi (fino a f/16) con una caduta di nitidezza abbastanza contenuta (1427 LW/PH a f/16).

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Meglio fa la Panasonic GX1 che esibisce 2269 LW/PH come miglior risultato a f/5,6; il dato numerico scende a 1977 LW/PH a f/16 - ancora molto buono - e 1709 a f22. Anche in questo caso il livello di dettaglio non cala apprezzabilmente e il rumore si mantiene a livelli molto bassi fino a 1600 ISO; perfino a 3200 ISO il rumore si nota ma è tutt'altro che drammatico, rendendo questa sensibilità sfruttabilissima nel quotidiano.

I modelli di Olympus e Sony sono comunque i migliori da questo punto di vista: oltre 2500 LW/PH a f/5,6 e oltre 1700 LW/PH a f/22 per entrambe. Olympus sembra avere un'ottica migliore, dato che a f/8 la sua E-PL3 fa registrare valori record mentre la Sony, nelle stesse condizioni, già mostra una piccola perdita. Si tratta comunque di dettagli. Ancora sostanzialmente identico, e praticamente alla pari con il modello Panasonic, il comportamento ad alti ISO: il rumore è virtualmente assente fino a 1600 ISO, inizia ad apparire ma in misura non marcata a 3200 ISO e diventa realmente visibile solo a 6400 ISO.

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Se ce ne fosse bisogno, ecco dunque un'ulteriore prova che i Mpixel non sono tutto: la E-PL3, con i suoi "soli" 12,3 Mpixel, compete alla pari con il modello Sony da 16,2 Mpixel.

Altra interessante nota riguardo alla risoluzione è che i valori fatti registrare dai modelli migliori non hanno poi molto da invidiare a quelli di un sistema reflex di fascia media.   

Piuttosto deludente per tutte, invece, la fedeltà cromatica. Il solo errore cromatico dC medio non scende mai molto sotto i 5 punti (meglio di altre, in questo caso, la Panasonic GX1), ma se si considera anche la componente luminanza, l'errore medio dE si attesta per tutte tra i 14 e i 15 punti.

Tabella riassuuntiva dei valori MTF (LW/PH) massimi rilevati a centro immagine a varie aperture di diaframma. Il valore "corretto" si riferisce al dato ricavato da immagine con applicata maschera di contrasto standard; il valore "non corretto" si riferisce invece all'immagine non trattata, così come prodotta dalla fotocamera.  Condizioni di scatto: 50 mm, sensibilità impostata al minimo consentito dalla fotocamera.  

Si consideri che uno scarto di 5 punti è ciò che l'utente medio inizia a percepire a occhio nudo e che, per confronto, una reflex come la EOS 7D con impostazioni standard - senza calibrazione - mostra errori meno che dimezzati.        

Passando dai test oggettivi alle valutazioni soggettive degli scatti ottenuti, si ha un riscontro visivo a quanto espresso dai numeri. Osservando ad esempio le nuvole del primo close-up, si nota per la Nikon J1 una prima perdita di dettaglio a 1600 ISO, che diventa significativa a 3200; a 6400, la trama delle nubi è quasi scomparsa. Da figura 2 si può notare l'incidenza del rumore ad alti ISO. Olympus fa, a nostro avviso un po' meglio: le immagini a partire da 1600 ISO appaiono più morbide, ma i dettagli della trama sono meglio preservati e l'incidenza del rumore appare inferiore. In ogni caso, anche per la Olympus, 12800 sono inavvicinabili

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La Panasonic GX1 mostra i migliori risultati a 200 ISO. A 1600 ISO inizia anche per lei il degrado, a 3200 ISO mantiene un miglior dettaglio nella trama mostrando però, di contro, un rumore leggermente più elevato delle concorrenti. 6400 e 12800 sono sensibilità vivamente sconsigliate.  

Sony infine mostra, a nostro avviso i migliori risultati. A 1600 ISO il degrado è davvero impercettibile, a 3200 è appena abbozzato. Persino a 6400 ISO particolari e trama sono preservati in modo molto buono.