Cos'è e come funziona la soluzione di D-Orbit

Intervista - Il fondatore di D-Orbit, Luca Rossettini, ci spiega rischi e costi dei satelliti in disuso e la sua idea per farli diventare una fonte di profitto.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Cos'è e come funziona la soluzione di D-Orbit

Rossettini ci spiega che il dispositivo è composto sostanzialmente da due parti: la parte di motore e la parte di "cervello", cioè tutto ciò che controlla il motore. Il dispositivo viene installato sul satellite a terra, posizionato preferibilmente lungo uno degli assi principali di inerzia.  Il motore è a propulsione solida e viene realizzato in outsourcing  dietro nostro progetto, da aziende che operano nel settore della difesa (aziende militari che fanno missili). Questo perché "nonostante il motore sia la parte meno innovativa potrebbe essere una bomba, quindi abbiamo deciso di farlo fare da esperti del settore in modo anche da abbattere quella barriera psicologica di cui parlavamo prima." 

Il motore è collegato al cervello tramite un sistema di nostra proprietà che include un dispositivo di accensione sicura, che garantisce l'accensione del motore solo quando deve essere acceso. In sostanza previene che il motore possa accendersi per imprevisti. L'affidabilità del sistema è estremamente elevata: il nostro target oscilla fra 4 e 6 volte 9 dopo la virgola (99,9999% - 99,999999%).

C'è poi tutto il sistema di comando e controllo che avviene mediante un sistema elettronico molto affidabile progettato con tecniche particolari per non perdere di affidabilità in ambiente spaziale anche dopo lungo tempo.  È indispensabile perché il nostro sistema viene usato a fine vita.  Permette di comandare il motore, di avere una leggera comunicazione con terra (può trasmettere dei dati a terra se il satellite dovesse non funzionare), ha un piccolo generatore di potenza interno  perché tutto è focalizzato per la manovra di rimozione: non  può sostituire il satellite.

Esiste inoltre un modulo in più che stiamo sviluppando in questi mesi che permette anche di controllare l'orientamento del satellite durante la manovra. In questo modo se il satellite avesse finito il propellente a bordo e avesse anche qualche guasto, tipo il computer di bordo o altro che non funziona più e il satellite fosse alla deriva, potremmo comunque rimuoverlo in modo completo con il nostro dispositivo.

Quello che è stato testato in orbita il 21 novembre, Alice-2, è il cervello, che comprende il sistema di accensione sicura e tutti i sistemi elettronici di comando e controllo.  Da notare che il lancio che è stato fatto dalla Russia è un lancio di test, che segue la Qualifica a Terra in cui tutte le parti vengono sottoposte a sollecitazioni e vibrazioni sia  elettromagnetiche sia termiche e sottovuoto. Le procedure sono definite dall'ESA e dalla NASA relative ai satelliti commerciali (perché noi andremo a vendere il nostro prodotto ai satelliti commerciali).