Droni e sottomarini su Titano per esplorare i laghi spaziali

La NASA finanzierà un progetto del Glenn Research Center per l'invio di un sottomarino sui fondali del più grande lago di Titano, la Luna di Saturno.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

La NASA finanzierà una serie di progetti per l'invio di droni su Titano, la luna più grande di Saturno, celebre per la presenza di laghi di idrocarburi liquidi nelle regioni polari. Fra i più interessanti, uno prevede l'impiego di un drone per tracciare la mappatura della superficie, l'altro di un sottomarino che si tufferà in Kraken Mare, il più grande lago di Titano.

Non è la prima volta che questo satellite è oggetto di studio: nel luglio 2004 per esempio la sonda Cassini-Huygens raggiunse Saturno e successivamente sganciò sul satellite il modulo Huygens, equipaggiato anche per galleggiare su eventuali superfici liquide. Peccato che non atterrò in prossimità dei bacini liquidi.

Rendering di un drone in volo sulla superficie di Titano

Altre missioni che erano state programmate sono state annullate. Giovedì però l'Agenzia Spaziale statunitense ha confermato di avere approvato un finanziamento di 100mila dollari per 12 proposte nell'ambito del programma NASA Innovative Advanced Concepts (NIAC), e al termine di uno studio preliminare di fattibilità della durata di nove mesi i progetti che ne avranno i requisiti potranno accedere ad altri 500mila dollari per un esame approfondito.

Fra tutti, sono due quelli che stanno attirando maggiore interesse. Unp è quello presentato dal NASA Jet Propulsion Lab, soprannominato Titan Aerial Daughtercraft, che propone d'inviare oltre l'atmosfera di Titano un piccolo drone per catturare immagini e mappare la superficie, per poi tornare a un veicolo d'appoggio  (forse una mongolfiera spaziale) per trasmettere sulla Terra le informazioni raccolte, ricaricare le batterie e tornare in ricognizione.

La seconda idea, proveniente dal Glenn Research Center, prevede l'invio di un sottomarino per esplorare le profondità dei laghi al polo nord. In particolare, dovrebbe tuffarsi sotto la superficie del lago Kraken Mare, che ha una superficie stimata di 1000 km, e una profondità di circa 300 metri.

"È un'idea estrema, ma è penso che potremo ingegnerizzarla" ha spiegato Steven Oleson del Glenn Research Center alla NBC. Oltre tutto il suo gruppo di ricerca non è nuovo al settore, dato che in passato ha già incassato finanziamenti per un rover e un lander da inviare su Venere.

Il sottomarino si immergerà nel lago Kraken Mare

Perché Titano è così interessante? Perché ha diverse caratteristiche che lo accomunano alla Terra. Il satellite infatti ha una spessa atmosfera ed è soggetto a fenomeni metereologici simili a quelli che avvengono sul nostro Pianeta, con vento e pioggia che creano un paesaggio diversificato con dune, fiumi e laghi.

Il problema è che l'atmosfera è composta al 95% da azoto e la temperatura media è pari a circa -179 gradi Celsius: troppo freddo per ospitare la vita. Ma proprio in virtù della temperatura gli idrocarburi non sono allo stato gassoso ma liquido.

Tuttavia Titano è considerato simile alla Terra primordiale, quindi studiarne la superficie e la profondità dei laghi potrebbe dare ai ricercatori informazioni preziose sui primi anni del nostro Pianeta e della vita stessa.