Facebook in Borsa, la nostra privacy vale 100 miliardi?

Facebook ha presentato la documentazione per portare le proprie azioni a Wall Street. L'offerta iniziale per ora è cinque miliardi di dollari, che si moltiplicheranno molto. Un'ottima occasione per investire, come sempre con la dovuta cautela.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Facebook sta per entrare ufficialmente in Borsa, presentando una richiesta di offerta pubblica inziale (IPO, qui il documento completo) per un valore pari a 5 miliardi di dollari di azioni immesse sul mercato. Quando la SEC (Security and Exchange Commission) approverà la richiesta questo valore sarà il punto di partenza per le contrattazioni, e ci si aspetta che schizzi alle stelle. Si stima che l'azienda complessivamente possa raggiungere un valore di 75, forse anche 100 miliardi di dollari.

Il documento spiega ciò che l'azienda ha da offrire agli investitori: 845 milioni di utenti attivi al mese, almeno la metà dei quali accede al sito almeno una volta al giorno, 100 miliardi di "amicizie", 2,7 miliardi di interazioni al giorno, e un altissimo traffico da smartphone e tablet.  

2,7 miliardi di amicizie, un parametro insolito per gli esperti di borsa

Numeri che hanno permesso all'azienda di totalizzare profitti per un miliardo di dollari nel 2011, con un fatturato di 3,7 miliardi di dollari. L'85% dei guadagni arriva dalla pubblicità diretta, cioè dagli annunci che ognuno può vedere sul lato destro dello schermo. Il resto viene dai giochi e dalle altre applicazioni che in qualche modo spingono gli utenti a spendere denaro direttamente su Facebook. La parte del leone, 12% del totale, va a Zynga, l'azienda che ha creato Farmville, Castleville, Cityville e altri. A Facebook va il 30% di ogni transazione.

Saranno in molti a guadagnare con lo scambio di azioni Facebook (sarà FB in borsa) ma chi vuole investire il proprio denaro deve valutare anche i rischi, e quelli più grandi si chiamano Android e iOS. Non è una questione di concorrenza da parte di Apple e Google (quella c'è ma non è in discussione ora). Il problema è metà di chi usa Facebook lo fa con telefono il tablet per andare su Facebook (425 milioni lo scorso dicembre), ma l'azienda non sta ancora guadagnando dai piccoli schermi, dove non c'è tanto spazio per la pubblicità come sui comuni computer. La scelta più valida sembra quella di inserire annunci direttamente nella timeline, ma potrebbe compromettere molto la fiducia degli utenti, e quindi si procede con i piedi di piombo.

Le finanze di Facebook dal 2007 al 2011

In ogni caso non saranno certo gli smartphone a mettere in crisi le finanze di Mark Zuckerberg e soci, ma è certamente un dettaglio da tenere in considerazione.  E lo stesso vale per altri aspetti che non sono piaciuti a tutti, come il fatturato per utente, 4,39 dollari. Un numero piuttosto basso, se confrontato ai 30 dollari che ottiene Google per ognuno di noi. Il "guadagno per utente" è un parametro particolarmente rilevante perché legato strettamente alle leggi sulla privacy; più sono rigide e limitate – come accade in Europa – e più è difficile trasformare i dati personali degli utenti in prodotti da scambiare con gli inserzionisti e le agenzie di marketing.

Gli annunci su Facebook producono molto denaro

Quanto ai grandi investitori, l'operazione sarà "assistita" dalle più grandi banche d'investimento degli Stati Uniti, e anche Zuckerberg metterà in vendita parte delle proprie azioni, che attualmente sono circa il 28% del totale. Contestualmente all'annuncio il fondatore e amministratore delegato ha chiesto che il proprio stipendio passi da 500.000 a un dollaro l'anno. Le azioni dovrebbero arrivare effettivamente sul mercato tra un paio di mesi, un tempo più che sufficiente per valutare l'investimento.