Fatturazione elettronica da oggi sul pianeta Italia: incredibile ma vero

Da oggi tutte le Pubbliche Amministrazioni locali sono obbligate a riceve dai fornitori di beni e servizi esclusivamente Fatture Elettroniche. Ogni dettaglio è pubblicato su fatturapa.gov.it.

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a cura di Dario D'Elia

Da oggi 31 marzo 2015 entra in vigore il nuovo regime di fatturazione elettronica per tutte le Pubbliche Amministrazioni locali e per tutti gli enti pubblici del primo scaglione. In sintesi tutti i fornitori che cedono beni o servizi alla Pubblica Amministrazione sono obbligati a emettere esclusivamente Fatture Elettroniche in formato XML (eXtensible Markup Language) secondo le specifiche pubblicate sul sito ufficiale fatturapa.gov.it.

Nello specifico la fattura elettronica deve essere firmata digitalmente e poi trasmessa al Sistema di Interscambio (SdI), istituito dal Ministero dell'Economia e Finanze e gestito dall'Agenzia delle Entrate e da Sogei spa, che poi successivamente inoltrerà le fatture alla PA.

fatturazione elettronica

Fatturazione elettronica

L'ufficio incaricato di gestirle verrà identificato dal Codice Univoco Ufficio, che bisognerà obbligatoriamente apporre nel documento elettronico. Di solito ogni PA ha un codicillo alfanumerico di pochi caratteri. In alcuni casi per agevolare l'elaborazione viene richiesto di includere Codici CIG e/o CUP (ove previsti), l'amministrazione di riferimento, l'impegno di spesa, gli estremi di buono d'ordine, etc. Tutte informazioni che ormai ogni PA coinvolta rende nota sui rispettivi siti Web ufficiali.

Da rilevare infine che si parla sempre di soggetti IVA e non prestatori occasionali, fornitori esteri e associazioni prive di partita IVA che emettono note di addebito non soggette all'imposta di valore aggiunto (art.1 art. 4 del dpr. 633/72).

Al momento l'errore più lampante che si è già manifestato è quello legato all'accidentale doppio o triplo invio di una stessa fattura elettronica, causa "click" maldestro sul mouse. Pare che dal 6 giugno scorso su 517mila fatture totali, ben 187mila (il 36%) siano state scartate a causa di questo codice errore. Fortunatamente il sistema registra solo il primo invio e "dimentica gli altri".

Dita incrociate comunque per i 38 server Sogei: fino ad ora hanno gestito circa 3 milioni di file ma entro la fine dell'anno a pieno regime saranno 50 milioni.