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a cura di Dan Cutali

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Nota del curatore. C'è una cosa che mi ha sempre infastidito tanto nella Marvel quanto nella DC Comics. Quel modo che hanno di distribuire certe storie su più di una testata, e che ti impedisce di seguirne solo una in santa pace. A un certo punto ti tocca comprare qualche albo aggiuntivo solo per avere il quadro completo.

È sempre possibile trovare una giustificazione narrativa a questa scelta, ma sin da ragazzino a me è sempre sembrato marketing da due soldi. Più o meno si assicurano di vendere qualche copia in più di una certa testata, e hai visto mai che poi piace e ti sei guadagnato un nuovo lettore fedele. D'altra parte è innegabile che se crei un contesto comune a molti dei tuoi personaggi, prima o poi si troveranno a fare qualcosa insieme. E a volte è un qualcosa di grandioso e spettacolare.

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Immagine: studiostoks @depositphotos

Ecco, Dan Cutali - che di DC Comics è un grandissimo esperto - oggi ci riporta a un momento fondamentale nella storia DC Comics ma non solo. L'incredibile epica di cui apprendiamo con questo articolo, infatti, è allo stesso tempo conseguenza e sintomo dell'editoria moderna nel campo del fumetto.

Senza molti personaggi in un mondo condiviso DC Comics non avrebbe avuto alcun bisogno di mettere ordine. Sarebbe bastato, banalmente, rinfrescare i personaggi uno alla volta, separatamente, e sperare che i lettori premiassero il nuovo corso.

L'incredibile saga che inizia con Crisis on Infinite Earths, invece, è possibile proprio grazie a quel dettaglio che mi infastidiva così tanto da ragazzino. Anzi, mi infastidisce ancora oggi quando sento una pressione indiretta e indebita a un acquisto aggiuntivo e non programmato. A volte, come ci insegnano le storie di supereroi, persino dal Male può uscire il Bene più grande.

Buona lettura e alla settimana prossima.

Valerio Porcu