Google: linea dura per chi vende merce contraffatta

Google ha annunciato una nuova politica di gestione delle notifiche antifalsificazione. Ridotta a 24 ore la tempistica di risposta in merito agli abusi e un nuovo help center online le principali novità.

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a cura di Roberto Caccia

Google ha deciso di seguire una linea dura nei confronti di chi pubblicizza merci contraffatte tramite AdWords e AdSense. Soltanto negli ultimi sei mesi del 2010, informa l'azienda di Mountain View, sono stati chiusi circa 50mila account AdWords che cercavano di promuovere merci falsificate.

Le novità per affrontare il problema miglioreranno la collaborazione con i proprietari dei marchi, comunica l'azienda, e faranno in modo d'impedire che i falsari abusino dei servizi offerti.

Nuovi provvedimenti per Google AdWords

Il primo punto prevede provvedimenti entro 24 ore in seguito a reclami attendibili relativi a falsificazioni su AdWords. Le procedure di semplificazione e di velocizzazione delle notifiche di abuso non sono nuove al gigante della ricerca, ma con questa nuova politica sarà ulteriormente ridotto il tempo medio di risposta ai reclami.

Anche AdSense troverà giovamenti da un nuovo sistema di verifiche anti-falsificazione. Ovviamente è sempre stato proibito ai partner AdSense di ospitare annunci di Google su siti con merci contraffatte in vendita. Da oggi l'azienda lavorerà ancora più a stretto contatto con i proprietari dei brand, per identificare chi viola le norme ed espellerli dal programma.

L'ultima novità è la creazione di un nuovo help center online, dedicato alla segnalazione delle contraffazioni. Con questo strumento si spera di rendere ancora più semplice per utenti e titolari dei marchi registrati la ricerca dei moduli e delle informazioni necessarie per la segnalazione di abusi.

Linea dura contro i marchi contraffatti - Clicca per ingrandire

Google continua sottolineando l'importanza della cooperazione con i legittimi proprietari dei brand per identificare le merci contraffatte. "AdWords è solo uno strumento di collegamento tra inserzionisti e consumatori, e non possiamo sapere se uno specifico oggetto tra milioni di prodotti pubblicizzati sia un falso oppure no", dichiara Kent Walker, senior vice president di Google.

Ovviamente l'azienda non si limiterà soltanto a rispondere alle richieste di rimozione avanzate dai titolari dei marchi, ma proseguirà anche con le proprie attività per prevenire violazioni delle policy degli annunci pubblicitari.

"Durante il secondo semestre 2010 più del 95 percento degli account rimossi per contraffazione sono stati identificati come risultato delle nostre procedure. Nessun sistema è perfetto ma i feedback dei titolari dei marchi ci hanno aiutato a migliorare nel tempo, perfezionando sempre più i nostri strumenti automatici", continua Walker.

Kent Walker, Senior Vice President e General Counsel di Google - Clicca per ingrandire

Google spera che i suoi sistemi migliorino con il tempo continuando a investire risorse (più di 60 milioni di dollari nello scorso anno) nella prevenzione di un fenomeno che danneggia il colosso della ricerca in prima persona, ma anche l'acquirente e il proprietario del marchio. "In fondo, un utente imbrogliato da un falso farà meno volentieri click su un altro annuncio di Google in futuro", conclude Walker.