Google WebP mette il turbo alle immagini online

Google ha annunciato che continua il lavoro di integrazione nei propri servizi del formato d'immagine WebP. Secondo l'azienda i miglioramenti prestazionali sono tangibili, anche su YouTube.

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a cura di Manolo De Agostini

Google persegue la sua battaglia contro JPEG, PNG e GIF a colpi di WebP. Il formato, presentato qualche anno fa, non è molto diffuso se non nei servizi offerti dalla casa di Mountain View. WebP tuttavia nasconde delle potenzialità, cioè permette di ridurre il peso delle immagini mantenendo intatta la qualità rispetto ai formati che vanno per la maggiore su Internet. Si tratta di una qualità molto importante, non solo per chi naviga - meno banda consumata - ma soprattutto per le aziende che devono immagazzinare un sacco di informazioni, proprio come Google.

"Alcuni mesi fa abbiamo aggiunto il supporto alle immagini WebP animate in Chrome, rendendo WebP il primo formato unificato che può rispondere ai casi d'uso di JPEG, PNG e GIF. Il recente rilascio di libwebp 0.4.0, attualmente nel canale Beta di Chrome, è il culmine di numerose ottimizzazioni all'encoder e al decoder che rendono lo codifica lossless dell'immagini due volte più veloce e riducono il tempo della decodifica lossless del 25%", spiega Husain Bengali, Product Manager e WebP Optimizer di Big G.

"Mentre il team WebP è impegnato nel fornire questi miglioramenti, altri team in Google sono occupati nell'implementare WebP nei rispettivi prodotti. Il Play Store, riprogettato a metà dello scorso anno, ha rimpiazzato le immagini png con WebP lossless, riducendo le dimensioni delle immagini di circa il 35%. Un altro importante passo è attualmente in sviluppo: le anteprime dei video su YouTube stanno iniziando a essere servite in WebP con risultati iniziali che indicano in calo fino al 10% nel tempo di caricamento della pagina".

Complessivamente il passaggio a WebP permette a Google di risparmiare decine di terabyte ogni giorno nel trasferimento di dati. E mentre i siti che usano WebP sono ancora pochi, Chrome per Android e iOS possono usare la compressione dati tramite proxy, in grado di effettuare al volo la transcodifica delle immagini in formato WebP, così da comprimere le immagini fino al 60%.