"hacker furry gay" attaccano impianto nucleare, vogliono ibridi gatto-umani

Il laboratorio del reattore nucleare statunitense colpito da "hacker furry gay" che chiedono mutanti gatto-umani

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Un attacco informatico è sempre una cosa seria, e di certo lo è se viene colpito un impianto nucleare. Ma è difficile prenderla seriamente quando il gruppo hacker, anzi hacktivisti, che porta a termine l’attacco di descrive come “furry gay”, e oltre al riscatto chiedono la creazione di ragazze-gatta. 

Il gruppo si SiegedSec ed è una squadra di hacktivisti in qualche modo derivata dal movimento Anonymous. Non è la prima volta che fanno parlare di sé, e stavolta affermano di essere entrati nei sistemi informatici del più grande laboratorio di energia nucleare statunitense, (INL, Idaho National Laboratory), e di aver rubato i dati di migliaia di dipendenti. A quanto pare, alcuni di questi dati sono già stati divulgati.

Il laboratorio ha confermato l’attacco. I dati sottratti potrebbero servire per attaccare individualmente i lavoratori, ed eventualmente attuare operazioni di phishing mirate tese a entrare più profondamente nel sistema. 

E fin qui sarebbe tutto normale, se non che il gruppo di “hacker pelosi” ha chiesto al laboratorio di avviare esperimenti del tutto insoliti. Un’evidente presa in giro, una “trollata” tipica di questo e altri gruppi simili. 

"Siamo disposti a fare un accordo con l'INL. Se faranno ricerche per la creazione di ragazze-gatto, toglieremo questo post", ha dichiarato il gruppo. La creazione di veri e propri ibridi gatto-umani femminili è un meme frequentemente postato in alcuni angoli di Internet. Per quanto ne sappiamo, tuttavia, non è il tipo di ricerca che viene fatto in luoghi come l’INL. 

L'INL impiega più di 6.100 persone a Idaho Falls e dintorni nel suo enorme sito di 890 miglia quadrate, che ospita la più alta concentrazione di reattori nucleari al mondo. Oltre alla ricerca sull'energia nucleare, l'INL lavora anche su soluzioni energetiche alternative, come il miglioramento delle batterie dei veicoli elettrici, la protezione della rete elettrica e la progettazione di piccoli reattori modulari. Una penetrazione nei loro sistemi informatici potrebbe rappresentare un problema più che serio.

A parte la richiesta di creare gli ibridi, SiegedSec non ha dato spiegazioni per l’attacco. Vale la pena notare, a tal proposito, che il gruppo in passato si è mosso sulla falsa riga dell’hacktivismo: non una ricerca di profitto (o almeno non solo) ma anche il tentativo di sostenere la difesa dei diritti umani.