Il Giappone lavora alle costruzioni extraterrestri autonome

L'agenzia spaziale giapponese ha stretto un accordo con un'azienda di costruzione locale per la realizzazione di macchine completamente autonome per la costruzione di avamposti spaziali.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'agenzia spaziale giapponese (JAXA) ha sottoscritto un contratto con l'azienda locale di costruzioni Kajima per la realizzazione di macchine completamente autonome per la costruzione di avamposti spaziali.

L'uomo sogna di costruire basi spaziali prima ancora dello sbarco sulla Luna. Adesso si parla di colonizzare Marte e tutte le agenzie spaziali stanno promuovendo progetti sia per basi lunari sia marziane. Se volete farvi un'idea sfogliate la nostra top 10 delle abitazioni spaziali.jaxa construction mars 1

Anche Japan Aerospace Exploration Agency ha raccolto la sfida, partendo dal know how di casa sua. Tenuto conto dell'invecchiamento della popolazione giapponese, in questo paese sono già in corso diversi test con tecnologie di costruzione automatizzate. In sostanza ad affiancare gli operai ci sono bulldozer controllati da remoto, sistemi di controllo assistiti dall'Intelligenza artificiale e droni. Quello che vorrebbe fare JAXA è portare questa tecnologia in un posto dove ci sono ancora meno lavoratori umani, ossia sulla Luna e su Marte.

L'agenzia giapponese non ha pubblicato immagini di concept visivamente attraenti, ma ha avviato una collaborazione con la società di costruzioni giapponese Kajima per la modifica e l'ulteriore sviluppo dei suoi sistemi automatizzati, in modo da poterli impiegare per costruire habitat per quattro-sei persone sulla Luna o su Marte, rispettivamente nel 2030-2040.

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Al centro dell'attenzione è l'A4CSEL automated system (Automated Autonomous Advanced Accelerated Construction System for Safety, Efficiency, and Liability) che è già stato impiegato per erigere le dighe nelle prefetture di Fukuoka e Oita.

Purtroppo non si può prendere questo sistema così com'è e spedirlo nello Spazio perché al momento A4CSEL richiede operatori umani che controllino le macchine in remoto tramite tablet, e trasmettere un segnale sulla Luna non è immediato, per non parlare di Marte.

Ecco perché Kajima dovrà sviluppare un sistema a funzionamento completamente automatico. I bulldozer che svolgono da soli alcune attività ci sono già, ma un conto è farlo sotto l'occhio vigile di un operatore umano, altra cosa è farlo su un pianeta remoto. Quello che ci vuole è un elevato livello di autonomia e sicurezza che comprenda anche un nuovo sistema di comunicazione fra macchina e macchina.

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Secondo il Nikkei Asian Review questo dovrebbe comprendere per esempio la capacità delle macchine di rilevare la propria posizione e cambiare percorso per evitare collisioni, non scavare lo stesso buco più volte e via dicendo. Il primo passo potrebbe essere quello di programmare le macchine per svolgere in autonomia compiti come livellare il terreno per le rampe di lancio dei razzi, a seguire poi si potranno sviluppare sistemi per la costruzione di strutture complesse.

JAXA inizierà le sperimentazioni dopo aprile 2017.

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