Italia a bordo della navicella NASA Orion con ArgoMoon

La NASA ha promosso il cubesat ArgoMoon dell'italiana Argotec come carico utile secondario del prossimo volo di collaudo della navicella spaziale Orion.

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a cura di Elena Re Garbagnati

C'è molta Italia nell'annuncio odierno della NASA, che ha selezionato il progetto italiano ArgoMoon realizzato da Argotec e coordinato dall'Agenzia Spaziale Italiana come carico utile per la Exploration Mission 1.

La NASA in particolare ha comunicato i piani per il secondo volo di collaudo dell'Orion Multi-Purpose Crew Vehicle previsto a fine 2018. Come molti ricorderanno Orion è la navicella spaziale che l'agenzia spaziale statunitense sta sviluppando con l'obiettivo d'impiegarla nell'esplorazione umana degli asteroidi e degli spazi cislunari, e infine per lo sbarco su Marte. Il primo volo di test si è tenuto a dicembre 2014.

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Con il secondo lancio saranno caricati a bordo come carico utile secondario il CubeSat ArgoMoon prodotto dall'azienda torinese specializzata nella ricerca e sviluppo di sistemi aerospaziali, ossia un nano satellite in cui gli ingegneri confineranno le tecnologiche altamente affidabili per una missione nel deep space.

In particolare ArgoMoon scatterà foto storicamente significative della missione EM-1 e testerà sistemi innovativi di comunicazione. I risultati di questa missione permetteranno di ottenere nuove soluzioni volte ad estendere l'impiego dei nano satelliti nelle future esplorazioni e supportare l'osservazione terrestre a costi contenuti.

Gabriele Mascetti, a capo dell'Unità Volo Umano e Microgravità dell'Agenzia Spaziale Italiana, ha spiegato nella nota ufficiale che "nella grande sfida dell'esplorazione condivisa dalle agenzie spaziali mondiali per il viaggio dell'uomo verso Marte, l'ASI continua a essere in prima linea, promuovendo e sostenendo le eccellenze scientifiche e tecnologiche del nostro Paese. La scelta di ArgoMoon da parte della NASA consolida ulteriormente il ruolo di prestigio dell'Italia a fianco dei maggiori paesi che conducono attività spaziali".

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Ricordiamo che l'impiego dei nano satelliti è aumentato in modo considerevole negli ultimi anni, grazie ai costi limitati dovuti alle dimensioni ridotte e all'utilizzo di alcuni componenti commerciali.

David Avino, Managing Director di Argotec, ha spiegato che gli ingegneri dell'azienda "sono al lavoro per sviluppare un nuovo concetto di nano satellite utilizzando materiali innovativi e per integrare, in un volume grande quanto una scatola di scarpe, alcuni dei sistemi Argotec e delle tecnologie italiane. I CubeSat sono i droni del futuro e saremo i primi a testarli così lontano dalla Terra, nelle condizioni estreme dell'orbita translunare".