Kim Dotcom è tornato con Bitcache! Sharing e micro-pagamenti

Kim Dotcom ha aperto la sua nuova piattaforma Bitcache a 10mila utenti, ma dal 2018 sarà accessibile a tutti. Consente lo sharing di file con abbinate micro-transazioni.

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a cura di Dario D'Elia

Kim Dotcom sembra aver chiuso con il passato; la sua nuova piattaforma Bitcache è una mano tesa alle Major. Martedì il servizio ha aperto i battenti per 10mila utenti selezionati sui 185mila che ne avevano fatto richiesta. L'inaugurazione ufficiale (e la piena operatività) è infatti programmata per la metà del 2018.

Ma di cosa si tratta realmente? Bitcache è una piattaforma di distribuzione che consente di veicolare file (quindi video, canzoni, immagini, etc.) in tutto il mondo attraverso siti di storage, siti Torrent e comunità file-sharing. La novità sostanziale è che chi condividerà i file - si presuppone i detentori dei diritti - potranno abilitare un sistema di micro-pagamenti (a partire da 1 dollaro) basato su Bitcoin.

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Ogni file sarà cifrato quindi per l'accesso richiederà obbligatoriamente il pagamento dello stesso per lo sblocco e l'impiego. Per il futuro si parla anche di estensioni per i browser e app per smartphone e tablet, in mondo da consentire una distribuzione più flessibile. Inoltre sarà sufficiente ad esempio integrare un bottone sui siti web per rendere remunerabili i contenuti offerti.

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"Ogni contenuto spesso diventa disponibile in un luogo del mondo, e quando le persone sono disposte a pagare provano e ottengono un messaggio che indica che nel loro paese non è disponibile", ha dichiarato Kim Dotcom alla BBC.

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Insomma, Bitcache punta ad abbattere ogni barriera territoriale ma il rischio pirateria incombe e qualche contromisura è stata prevista. "Se qualcuno pirata Game of Thrones e chiede denaro, il content provider può trovare il link, segnalarlo al sistema e poi rivendicare il contenuto", ha aggiunto DotCom. Non meno importante il fatto che il sistema non funzionerà con i file pirata caricati via Torrent.

Insomma, secondo il creatore di Megaupload - per cui ancora rischia l'estradizione negli Stati Uniti e un rischioso processo - l'unica arma che hanno le major è quella di trasformare ogni file in qualcosa di negoziabile a un prezzo accessibile. E poi soprattutto un'unica tariffa per tutto il mondo.