L' Intelligenza Artificiale usata per abusare di minorenni, un'intera cittadina sconvolta

In un piccolo centro spagnolo si manifestano i pericoli delle moderne IA e di chi le usa senza riflettere

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ragazzi (alcuni giovanissimi) stanno usando app con Intelligenza Artificiale per fotografare le loro compagne, alcune poco più che bambine e poi creare delle immagini senza abiti, che poi vengono messe in circolazione.

Il problema è noto da tempo ma c’è un piccolo centro abitato spagnolo dove il fenomeno ha preso proporzioni di massa. Succede ad Almendralejo, municipi che conta poco meno di 35mila abitanti, e dove quasi 30 ragazze, tra gli 11 e i 17 anni, si sono scoperte vittime di questo tipo di abuso.

"Un giorno mia figlia è uscita da scuola e mi ha detto: Mamma, circolano foto di me in topless", racconta María Blanco Rayo, madre di una quattordicenne. "Le ho chiesto se avesse scattato qualche foto di se stessa nuda e lei mi ha risposto: No, mamma, sono foto false di ragazze che vengono create spesso in questo momento e ci sono anche altre ragazze della mia classe a cui è successo".

La Polizia Nazionale spagnola ha confermato di aver avviato un’indagine su (almeno) 11 ragazzi locali che avrebbero creato le immagini in questione, facendole poi circolare tramite Whatsapp e Telegram. Pare che ci sia stato anche un tentativo di estorsione. Alcuni degli indagati hanno meno di 14 anni e non possono essere perseguiti legalmente; i crimini ipotizzati rientrano nelle fattispecie della pornografia infantile e della violazione della privacy.

Purtroppo non è un caso isolato: questo tipo di pornografia non consensuale è sempre più comune, ed è possibile grazie ad applicazioni facilmente installabili sul proprio smartphone. Il comune di Almendralejo è diverso solo perché una delle madri in questione, Miriam Al Adib, ha già un profilo social molto seguito, e lo ha usato come cassa di risonanza.

"Non sapevamo quanti bambini avessero le immagini, se fossero state caricate su siti pornografici: avevamo tutti questi timori", racconta la donna. "Quando si è vittima di un reato, ad esempio se si viene derubati, si sporge denuncia e non ci si nasconde perché l'altra persona ha causato un danno. Ma nei reati di natura sessuale la vittima spesso prova vergogna, si nasconde e si sente responsabile. Quindi ho voluto dare questo messaggio: non è colpa tua".

"In questo momento sta accadendo in tutto il mondo. L'unica differenza è che ad Almendralejo abbiamo sollevato un polverone", continua Al Adib.

Immagine di copertina: annashou

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