La maggior parte degli italiani ritiene impossibile proteggere la propria privacy online

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Secondo uno studio di NortonLifeLock gli italiani sono convinti di aver perso ogni controllo su come le proprie informazioni personali vengano raccolte e utilizzate dalle aziende. Tra tutti coloro che hanno partecipato allo studio, il 67% è convinto che sia impossibile proteggere la propria privacy online, mentre il 64% è convinto sia troppo tardi per farlo, in quanto le informazioni sono già in circolazione.

La ricerca ha coinvolto 10 diversi Paesi nel mondo e comprende un campione di più di 1000 italiani con più di 18 anni. Secondo lo studio l'Italia è tra le nazioni più preoccupate riguardo alla privacy: il 75% degli intervistati (contro una media globale del 63%) si è dichiarato allarmato da come i propri dati vengono raccolti e utilizzati dalle aziende, tuttavia il 66% dei partecipanti ha dichiarato anche di aver scelto di non utilizzare un'app o un servizio in quanto insoddisfatto delle policy sulla privacy. Il 51% degli intervistati ha infine ammesso che accetta di correre alcuni rischi per la propria privacy online pur di ottenere delle agevolazioni.

"L'idea che sia 'troppo tardi' per proteggere la propria privacy online potrebbe mettere le persone in grave pericolo. Rischio ulteriormente amplificato dalla convinzione che le loro informazioni siano già fuori dal loro controllo, così come dalla disponibilità a scambiare la loro privacy per ottenere dei vantaggi", ha dichiarato Ida Setti, Senior Director Southern Europe di NortonLifeLock.

"La crescente consapevolezza sulle questioni relative alla privacy ha spinto i consumatori a cercare un maggiore controllo sui dati e ad agire per proteggere la loro privacy online: stando alla ricerca l'86% dei consumatori italiani vuole fare di più per proteggere la propria privacy. Tuttavia, con quasi due terzi degli italiani (64%) che dicono di non sapere come poter salvaguardare la propria privacy online, c'è ancora un chiaro bisogno di formazione su come le persone possano mantenere loro stesse, e i loro dati, al sicuro ".

In Italia circa l'82% degli intervistati ha dichiarato di aver intrapreso almeno un'azione per proteggere la propria privacy online, come limitare le informazioni condivise sui social media (43%), eliminare o disabilitare i cookie (40%) e leggere tutti i termini e le condizioni di utilizzo prima di procedere con un download (30%). Nonostante gli sforzi intrapresi, l'86% degli italiani sostiene di voler comunque fare di più per proteggere la propria privacy online.

All'interno dello studio svolto da NortonLifeLock vediamo altre informazioni interessanti, come ad esempio il fatto che in un quadro di sfiducia globale nei confronti delle organizzazioni che trattano i dati personali, gli italiani sono quelli che si fidano di più. Il 58% degli italiani non si fida poi di tecnologie come il riconoscimento facciale, in quanto convinti che verrà utilizzato in modo improprio o abusato entro il prossimo anno, tuttavia pur non fidandosi della tecnologia i nostri concittadini ne hanno una visione più positiva rispetto a quelli di altri paesi: secondo il 64% degli intervistati (la media globale è 55%) migliorerà i prodotti e i servizi e, quando vengono presentati i possibili vantaggi e svantaggi, la maggior parte dei consumatori italiani si dichiara favorevole all'utilizzo di questa tecnologia tra le forze dell'ordine (81% rispetto a una media globale del 69%) e nelle scuole (74% rispetto a una media globale del 63%).

Altro dato interessante riguarda l'utilizzo di dispositivi smart: il 30% degli italiani ha deciso di non acquistare un dispositivo per smart home, come ad esempio uno smart speaker dotato di assistente vocale, per motivi di privacy o sicurezza.

Il senso di preoccupazione diffuso tra la popolazione è sicuramente comprensibile, ma è importante sottolineare che tuttipossono fare qualcosa per proteggersi dal cyber crimine e dai furti d'identità. A questo proposito, Ida Setti ha alcuni consigli utili:

"Controllate le impostazioni di privacy su tutti i vostri account online e, ove possibile, limitate la quantità di informazioni personali che condividete sui social network. La condivisione di informazioni personali, come date e luoghi importanti o nomi di animali domestici, potrebbe fornire ai ladri di identità i dettagli necessari per commettere frodi a vostro nome. Nel mondo offline, assicuratevi di distruggere i documenti e le lettere che contengono dati personali (indirizzi, numeri di conto o informazioni riconducibili alla vostra persona) prima di gettarli via. Il vecchio ‘dumpster diving’, la pratica che vede i ladri di identità scavare fisicamente nella vostra spazzatura, rimane un metodo popolare per rubare le vostre informazioni personali".

Se volete saperne di più, a questo link è possibile recuperare il report completo di NortonLifeLock.