La polizia usa il drone per spiare o giardini privati

La polizia di New York userà i droni per sbirciare nei giardini delle abitazioni private

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

In una grande città come New York la polizia ha sempre un gran da fare, e per alleggerirsi un po’ il lavoro gli agenti della grande mela hanno pensato bene di mandare dei droni per controllare i giardini privati delle abitazioni, il famoso backyard che abbiamo visto in tanti film.

Ebbene, i newyorkesi amano fare feste nel giardino posteriore, e ogni tanto i vicini si lamentano - magari perché ci sono cinquanta o più persone in un giardinetto. Invece di bussare e controllare, gli agenti useranno il drone per vedere se la lamentela è giustificata oppure no.

Per chi invece si trova in uno di questi giardinetti, l’intrusione potrebbe non essere delle più gradite; ovviamente, a nessuno piace l’idea di un drone che viene a guardarti dentro casa, nemmeno se è della Polizia.

Per non parlare del fatto che esistono norme a tutela della privacy dei cittadini, e questa novità potrebbe violarle. E non si può trascurare il fatto che l’uso di queste e altre tecnologie sono abilitanti per la nascita di un novello stato di sorveglianza.

Nessuno sta ovviamente pensando di mettere in piedi un Grande Fratello di orwelliana memoria, ma vigilare è sempre necessario.

"È un annuncio preoccupante che va contro il POST Act", ha dichiarato Daniel Schwarz, stratega della privacy e della tecnologia presso la New York Civil Liberties Union, riferendosi a una legge del 2020 che impone alla polizia di New York di rendere note le sue tattiche di sorveglianza. "L'impiego di droni in questo modo è uno scenario di ispirazione fantascientifica".

Il sindaco Eric Adams, ex capitano di polizia, ha dichiarato di voler vedere la polizia abbracciare ulteriormente il potenziale "infinito" dei droni, citando l'uso della tecnologia da parte di Israele come modello dopo aver visitato il Paese la scorsa settimana.

"Una delle maggiori preoccupazioni legate alla corsa all'introduzione di nuove forme di sorveglianza aerea è la scarsità di protezioni che abbiamo contro il rischio di vedere queste telecamere puntate sui nostri cortili o addirittura sulle nostre camere da letto", ha dichiarato Albert Fox Cahn, direttore esecutivo del Surveillance Technology Oversight Project (STOP).

"È chiaro che far volare un drone sopra un barbecue in cortile è un passo troppo lungo per molti newyorkesi", ha dichiarato Cahn.

Immagine di copertina: tongpatong321

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