La sconfitta antitrust di Apple ridurrà i prezzi degli e-book?

La denuncia antitrust nei cofronti di Apple e gli editori e-book è già a una svolta: Hachette, HarperCollins e Simon & Schuster hanno trovato un accordo. Amazon è convinta di poter abbassare al più presto i prezzi di listino. Intanto l'Europa guarda oltreoceano per meditare sul da farsi.

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a cura di Dario D'Elia

La causa antitrust che riguarda Apple e gli editori e-book potrebbe avere conseguenze anche in Europa. Il Ministero di Giustizia statunitense ieri ha scatenato la cavalleria contro il colosso di Cupertino, Hachette, HarperCollins, Macmillan, Penguin e Simon & Schuster. L'accusa è di aver stabilito a tavolino i prezzi degli e-book creando di fatto un cartello anti-competitivo. 

Oggi sappiamo, che Hachette, HarperCollins e Simon & Schuster hanno già trovato un accordo promettendo di consentire alle librerie digitali (come ad esempio Amazon) di ritornare a stabilire i prezzi finali per il pubblico. La possibilità che il mercato si affidi a due distinti modelli di business è considerata da tutti un buon compromesso: revenue share (modello agenzia) con alcuni e vendita all'ingrosso con altri. Che poi alla fine tutto si riduce a Apple versus Amazon.

La libreria Apple

"Valuteremo eventuali proposte finali di impegni e le confronteremo con altre parti per verificare se siano sufficienti a preservare la concorrenza a beneficio dei consumatori, in questo mercato in rapida crescita", ha dichiarato il vicepresidente dell'esecutivo UE responsabile per la concorrenza Joaquin Almunia."Sono felice che la collaborazione molto stretta e produttiva tra il Dipartimento di Giustizia statunitense e la Commissione europea abbia portato benefici alle indagini su entrambe le  sponde dell'Atlantico".

Resta il problema di Apple, Macmillan e Penguin che almeno per il momento non avrebbero accettato l'accordo. L'AD di Macmillan, John Sargent, è l'unico che via lettera ha reso noti i motivi di questa posizione. Il suo parere è che accettare vorrebbe dire ritornare al passato e quindi piegarsi nuovamente al monopolio di Amazon.

"Quando Macmillan è passata al modello di business basato su agenzia (Apple, NdR) l'abbiamo fatto sapendo che avrebbe reso meno soldi al nostro business e-book. Abbiamo fatto il cambio per sostenere un mercato aperto e competitivo per il futuro, e ha funzionato. Crediamo ancora in quel futuro e crediamo tuttora che il modello di agenzia sia l'unico modo per arrivarci", si legge nel documento firmato da Sargent.

Amazon ha già espresso soddisfazione per gli accordi di tre editori, sottolineando che si tratta di "una grande vittoria per i possessori di Kindle, e che procederanno affinché sia permesso di abbassare i prezzi di più libri Kindle".

A questo punto non resta che attendere i ribassi e l'aggiornamento dei contratti Apple siglati con Hachette, HarperCollins e Simon & Schuster per comprendere i reali effetti sul mercato.