L'Antitrust indaga sui radiotaxi napoletani, come in altre città concorrenza sleale contro DigiTaxi e Mytaxi

Indagine Antitrust a carico di quattro imprese radiotaxi napoletane per aver ostacolato le attività di prenotazione dei servizi DigiTaxi e Mytaxi.

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a cura di Dario D'Elia

Ancora grane nel mondo dei taxi, questa volta a Napoli. L'Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio per possibile intesa restrittiva della concorrenza nei confronti di Consortaxi, Taxi Napoli, Radio Taxi Partenope e Desa Radiotaxi (La570). Sono accusate di aver ostacolato i servizi di prenotazione via app di DigiTaxi e Mytaxi Italia.

La storia è nota e non riguarda solo le quattro imprese di gestione del servizio radiotaxi napoletano a cui aderiscono oltre l’80% dei tassisti attivi. Anche a Milano, Roma e Torino è successo qualcosa di simile. In pratica i gestori locali di radiotaxi sono accusati di ostacolare l'ingresso di piattaforme concorrenti dedite alla raccolta e smistamento della domanda del servizio.

"Nello specifico, i quattro operatori di radiotaxi avrebbero definito e formalizzato una strategia comune consistente nel vietare ai tassisti aderenti di utilizzare applicazioni diverse da quella adottata dal radiotaxi di appartenenza", spiega l'AGCM riferendosi al caso di Napoli. "Conseguentemente, le imprese avrebbero comunicato ai tassisti l’impossibilità di utilizzare congiuntamente i servizi del radiotaxi e quelli di altre piattaforme innovative, imponendo loro di rinunciare ad usare queste ultime, pena la disdetta del contratto di servizio".

Un ipotetico muro per "impedire l’entrata sul mercato dei concorrenti che operano secondo un modello di piattaforma aperta".

"Poiché i comportamenti dei quattro gestori di radiotaxi napoletani appaiono idonei a determinare il rischio di un danno grave ed irreparabile della concorrenza, l’Autorità ha contestualmente avviato un procedimento cautelare per valutare la sussistenza dei presupposti per l’adozione di una misura provvisoria, volta a impedire che proseguano le condotte attribuibili alle suddette imprese", sottolinea la nota.