L'ascensore spaziale sarà pronto entro il 2050, tutti a bordo!

Un'azienda giapponese, appoggiata dalle università nipponiche, promette che l'ascensore per lo spazio sarà operativo entro il 2050.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'azienda giapponese Obayashi vuole costruire un ascensore spaziale entro il 2050. Non è fantascienza: secondo quanto riportato da ABC News Australia l'ascensore, sempre se sarà operativo e funzionante, rivoluzionerà i viaggi nello spazio riducendo i costi dei trasporti in maniera esponenziale.

Non è la prima volta che parliamo di un ascensore spaziale: anche Google ci aveva pensato, salvo poi gettare (temporaneamente) la spugna per problemi di materiali. Il colosso giapponese delle costruzioni Obayashi però si dice sicuro di poter completare l'opera grazie allo sviluppo delle nanotecnologie al carbonio. Da notare che i nanotubi di carbonio sono gli stessi materiali individuati da Google, che però non era riuscita a trovare qualcuno capace di produrre un filamento abbastanza lungo.

Ascensore spaziale

Questo ostacolo sussiste tuttora, ma sembra un problema risolvibile entro il 2030, e per questo Obayashi sostiene di poter realizzare un ascensore spaziale che si spingerà per 96 mila chilometri nello spazio. Yoji Ishikawa, responsabile ricerca e sviluppo di Obayashi, spiega che "in questo momento non possiamo realizzare una cavo abbastanza lungo […] ma pensiamo che entro il 2030 saremo in grado di farlo". Il perché dei nanotubi di carbonio è semplice: "la resistenza alla trazione è quasi un centinaio di volte più alta rispetto a quella di un cavo d'acciaio".

Un importante studio internazionale nel 2012 aveva già concluso che l'ascensore spaziale era fattibile, a patto d'istituire una necessaria cooperazione internazionale, un punto sul quale Ishikawa concorda. Al progetto infatti non sta lavorando solo l'azienda, ma stanno partecipando le università di tutto il Giappone, impegnate a studiare differenti aspetti di quest'impresa e confrontandosi periodicamente per condividere le informazioni e fare tesoro dell'esperienza altrui.

Oltre ai cavi, l'attenzione si concentra anche sulla cabina, sul sistema frenante e su quello di risalita. Un gruppo di lavoro della Kanagawa University è al lavoro sulle macchine robotizzate, o scalatori. Cabine robotiche alimentate da motori magnetici trasporteranno persone e merci da e verso una stazione spaziale di nuova costruzione, con un costo pari a una frazione di quello dei razzi. Il viaggio durerà sette giorni e a bordo della cabina potranno salire fino a 30 persone.

Il professor Tadashi Egami spiega che la tensione sul cavo dovrà variare a seconda dell'altezza e della gravità. "Stiamo studiando quali sono i meccanismi necessari per ascendere ad altitudini diverse e qual è il miglior sistema frenante".

Ascensore spaziale

Secondo gli esperti se questo progetto dovesse concretizzarsi potrebbe segnare la fine dell'era dei razzi in partenza dalla Terra, estremamente costosi e pericolosi. Anche le navicelle spaziali potrebbero subire un duro colpo, almeno per la parte dei viaggi a cui potrebbe supplire l'ascensore: trasportare merci attualmente costa 22 mila dollari al chilogrammo, contro i 200 dollari circa stimati per il trasporto mediante ascensore spaziale.

Inoltre l'ascensore potrebbe trasportare piccoli razzi da lanciare direttamente dalle future stazioni spaziali, con gran risparmio sul carburante necessario per superare l'attrazione gravitazionale della Terra. Gli scenari dei possibili sviluppi sono moltissimi, compresi il turismo spaziale, lo stoccaggio dei rifiuti nucleari (forse non è l'idea più apprezzabile) e molto altro. Pronti per salire a bordo?