Test - risoluzione

Recensione - Test della Leica D-Lux 6, compatta premium che si apprezza, soprattutto, per l'ottica luminosa. Ottimo feeling e impostazione piacevolmente retrò, come ci si aspetta da Leica.

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a cura di Tom's Hardware

Test - risoluzione

La D-Lux 6 produce immagini JPEG equilibrate e "ben sviluppate": non si osservano cioè differenze significative tra i risultati così come prodotti dalla fotocamera e dopo ottimizzazione, né si osservano scostamenti significativi tra il JPEG prodotto in-camera (che esibisce già tutto il dettaglio di cui la fotocamera è capace, senza generare artefatti visibili) e quello creato a partire dal RAW.

Purtroppo per Leica, il dato numerico assoluto non è esaltante - 1500 LW/PH il verdetto del software di analisi. Un'analisi visiva porterebbe ad assegnare un risultato superiore, nell'intorno delle 1700-1750 LW/PH, ma questo non cambia la sostanza della valutazione: la D-Lux 6 supera facilmente la classica compatta con sensore da 1/2,3", ma non batte la diretta concorrente Olympus XZ-2, con sensore di pari formato, e non si avvicina ai modelli con sensore extra-large come la Sony RX100.

JPEG sviluppato in camera, 100 ISO. 

JPEG sviluppato con Adobe Camera RAW, 100 ISO. Sviluppare i RAW in modo più aggressivo non sempre aiuta, anzi può risultare controproducente, come in questo caso. Il JPEG ottenuto in camera con le impostazioni standard rappresenta spesso il compromesso ideale.   

L'ottica Leica mostra le sue qualità in termini di tenuta ai bordi, dove la nitidezza cala in modo davvero modesto, e di aberrazione cromatica, di fatto inesistente su tutto il campo inquadrato (0,07 px il valore massimo misurato in angolo).

Altri pregi sono il sensibile aumento di nitidezza a f/2.8 (completa estinzione del pattern a 1950 LW/PH), e il valore di apertura che questa fotocamera garantisce su tutto il range focale.  

È possibile scaricare i target di risoluzione a questo indirizzo.