L'IA ti ruba il lavoro? Il Governo ti paga i corsi d'aggiornamento

Il Fondo per la Repubblica Digitale investe 30 milioni di euro per corsi di aggiornamento ai lavoratori a rischio di sostituzione da automazione. Obiettivo: nuove competenze per affrontare l'innovazione.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

30 milioni di euro per sostenere i “lavoratori con mansioni a forte rischio di sostituibilità causa automazione e innovazione tecnologica”. Li mette sul tavolo, con due bandi distinti, il Fondo per la Repubblica Digitale. Un gruppo a cui fanno capo diverse fondazioni bancarie, e che conta sulla collaborazione del MEF (Ministero di Economia e Finanza).

"Investire sul capitale umano per sperimentare, in maniera innovativa rispetto al passato”, sostiene il presidente del Fondo Giovanni Fosti, a cui fa eco il sottosegretario con delega all'Innovazione tecnologica, Alessio Butti.

L’iniziativa mira a fornire strumenti di formazione ai lavoratori coinvolti, cercando di favorire lo sviluppo e la diffusione di nuove competenze. Qualcosa di cui in Italia probabilmente abbiamo bisogno, anche se forse potremmo scoprire che 30 milioni di euro non saranno di grande aiuto da questo punto di vista.

Infatti, è il fondo stesso, tramite la pagina ufficiale, a dirci che “in Italia sono 26 milioni le persone senza competenze digitali di base. Si tratta del 54% della popolazione tra i 16 e i 74 anni, rispetto al 46% della media Ue”. Se vogliamo anche solo sperare di offrire loro la formazione di cui hanno bisogno, servirà un impegno ben maggiore. Fortunatamente il Fondo dispone di maggiori risorse, e prevede infatti di spendere 350 milioni entro la fine del 2026.

L’iniziativa fa parte della “Repubblica Digitale” (vedi anche Strategia Nazionale per le Competenze Digitali), un’iniziativa legata direttamente alla Presidenza del Consiglio - Dipartimento per la trasformazione digitale.