Meglio il commesso o il robot? Tutti e due

Un supermercato scozzese licenzia un robot maldestro, mentre a Seattle Amazon apre un negozio automatizzato senza commessi. Le contraddizioni dell'automatizzazione.

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a cura di Pino Bruno

Ricapitoliamo. C'è Amazon che a Seattle, negli Stati Uniti, apre un supermercato senza umani alle casse e tra gli scaffali. Ve ne abbiamo parlato ieri. Ci sono cancelli elettronici come quelli della metropolitana, si prendono i prodotti, le videocamere abbinate a sistemi di machine learning rilevano gli acquisti e si va via senza fare altro, perché la spesa viene addebitata automaticamente sul conto personale del cliente.

A 7200 chilometri da Seattle c'è Edimburgo, in Scozia, dove i proprietari dell'italianissima catena di supermercati Margiotta hanno licenziato in tronco il piccolo robot Fabio, che aveva il compito di accogliere i clienti e indirizzarli verso i prodotti richiesti. Ne ha dato notizia The Telegraph.

Due notizie in controtendenza, che mi richiamano alla mente una frase molto nota (e abusata) del leader rivoluzionario cinese Mao Tse-Tung: "grande è la confusione sotto il cielo la situazione è dunque eccellente".

L'automatizzazione libera l'uomo dal lavoro ripetitivo, usurante, pericoloso ma, allo stesso tempo, toglie lavoro. Le stime sono implacabili. McKinsey Global Institute parla di 800 milioni di persone nel mondo che entro il 2030 perderanno il loro posto di lavoro ai danni di robot e automazione, praticamente più di un quinto dell'attuale forza lavoro. Il report di McKinsey copre 46 nazioni e oltre 800 occupazioni. Nessuno sarà risparmiato e la sottrazione di posti di lavoro riguarderà paesi emergenti e sviluppati, anche se con le dovute differenze.

amazon go

L'ingresso di Amazon Go

D'altro canto, come sostiene il giovane imprenditore "visionario" Federico Pistono nel suo saggio "I robot ti ruberanno il lavoro, ma va bene così", "meccanizzazione e robotica sono opportunità per creare un ciclo produttivo efficiente, a patto che l'uomo cambi mentalità e anteponga alla propria natura istintiva e distruttrice il bene comune e lo sfruttamento al massimo delle risorse (limitate) presenti sul nostro Pianeta".

Il tema è questo, e non a caso proprio ieri il Papa ha inviato un messaggio al Forum economico mondiale di Davos chiedendo ai grandi della Terra che "intelligenza artificiale, robotica e altre innovazioni tecnologiche debbano essere impiegate a servizio dell'umanità e alla protezione della nostra vita sulla terra, piuttosto che diventare una minaccia, come alcune valutazioni purtroppo prevedono".

Fabio robot

Fabio, il robot "licenziato" a Edimburgo

Il problema dunque non è opporsi alla robotizzazione e lanciare uova contro le vetrine di Amazon Go a Seattle, oppure felicitarsi per il licenziamento del goffo robottino Fabio che, ai clienti che gli chiedevano dove fossero i formaggi, rispondeva "sono nei frigoriferi", cioè con un'informazione inutile. Probabilmente Fabio era stato programmato male.

E non sembrano meglio attrezzati i Grandi della Terra riuniti a Davos, se sono veri i dati rivelati ieri dal rapporto Oxfam: nel 2017 l'82% dell'incremento della ricchezza globale è stata appannaggio dell'1% più ricco mentre il 50% più povero della popolazione mondiale non ha beneficiato di alcuna porzione di tale incremento. Non certo per colpa dei robot.