Messa a fuoco

Test Canon PowerShot SX710 HS, Nikon Coolpix S9900, Olympus Stylus SH-2, Panasonic DMC-TZ70. Ideali da portare sempre con sé in vacanza e nei viaggi, le compatte super-zoom di ultima generazione offrono prestazioni di tutto rispetto, versatilità e semplicità d'utilizzo. Per chi non si accontenta degli smartphone, ma ritiene troppo impegnativa e costosa una fotocamera ad obiettivi intercambiabili, mirrorless o reflex che sia.

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a cura di Tom's Hardware

Messa a fuoco

Tutte le compatte oggetto della prova vantano sistemi AF a contrasto abbastanza sofisticati, che prevedono la MAF di tipo one shot, continua e tracking, con riconoscimento (e in un caso anche identificazione) del volto.

L'area può essere estesa o singola, con il classico rettangolo di dimensioni variabili spostabile a piacimento nel frame. Abbiamo riassunto nella tabella seguente le prerogative dei vari sistemi:

Autofocus
  Canon Nikon Olympus Panasonic
One shot        
Continuo        
Tracking        
Area AF Estesa, singola Estesa, singola Estesa, spot Estesa, singola
Riquadro di MAF Normale, piccolo Normale Normale 4 diverse dimensioni
Riquadro spostabile     si, con comando touch  
Face detector         
ID viso          
Illuminatore AF         

Messa a fuoco di tipo one shot (singola) in condizioni di buona illuminazione:

Dal punto di vista della velocità, tutte le macchine si comportano bene, la MAF è sempre rapida, sia selezionando il rettangolo centrale che l'area estesa. Significa che possibile mettere a fuoco in meno di 0,5 secondi anche se i soggetti si trovano in un range di distanza molto ampio. In particolare:

Nella Canon, in qualche caso di basso contrasto o di superfici uniformi, il rettangolo s'illumina di giallo con il relativo simbolo di alert, il che significa che la MAF non è possibile o difficoltosa. Il comportamento in queste circostanze è casuale, nel senso che alcune delle foto sono comunque a fuoco anche con indicatore giallo. Ciò disorienta il fotografo, che a priori non può essere certo dei risultati ottenuti.

La Nikon evidenzia un ottimo comportamento; sorprende soprattutto l'affidabilità della messa a fuoco!

L'Olympus è probabilmente la più veloce del lotto e svolge l'operazione a distanza molto ravvicinata anche quando lo zoom è settato su una focale piuttosto lunga. Tuttavia, su determinati tipi di superfici non riesce, fenomeno che si manifesta con più evidenza alle focali lunghe. Il rettangolo centrale avvisa il fotografo, illuminandosi di arancione.

Risultati molto buoni anche per Panasonic: rapida sostanzialmente come l'Olympus, sul grandangolo fallisce se il soggetto è a basso contrasto, ma spostando lo zoom sulle focali più lunghe, torna a mettere a fuoco. In qualche caso si manifesta il fenomeno del focus hunting.

Messa a fuoco di tipo one shot in condizioni di scarsa illuminazione:

Abbiamo fotografato, di notte, alcuni monumenti significativi (illuminati) da grande distanza e dall'alto, sia in modalità grandangolo che tele, utilizzando il punto centrale di MAF e il programma P.

Esempio di soggetto utilizzato per valutare la messa a fuoco in condizioni di scarsa illuminazione

Ecco i risultati ottenuti:

Canon: appena premuto a metà il tasto dell'otturatore, nella maggior parte dei casi s'illumina di giallo il relativo rettangolo, indicando che la MAF non è possibile o difficoltosa. In qualche caso lo stesso diventa verde, ma non si raggiunge comunque il risultato, mentre a volte capita il contrario. La percentuale di scatti a fuoco sul totale è nell'ordine del 40%. Il comportamento non è in ogni caso attendibile e bisogna quindi passare necessariamente alla MAF manuale. Purtroppo, in condizioni d'illuminazione precaria, questo genere di sensori (e vale per tutte le fotocamere in prova…) genera molto rumore, rumore che è chiaramente visibile dal monitor e che rende anche difficoltosa la messa a fuoco manuale.

Nikon: la MAF avviene sempre con successo, ma richiede circa 2 secondi dal momento in cui si preme l'otturatore: affidabile e sufficientemente rapida, tenuto conto delle condizioni d'illuminazione.

Olympus: una piacevole conferma dei risultati ottenuti recentemente con la mirrorless di fascia alta. Normalmente la MAF è veloce (in relazione alla tipologia di macchine), richiede meno di un secondo. In qualche raro caso, non è però possibile.

Panasonic: leggermente più rapida della Nikon, ma non così veloce come l'Olympus, offre una buona affidabilità ma con qualche variabilità nei risultati. A volte impiega più di due secondi, con il teleobiettivo può scendere a circa un secondo.

Messa a fuoco continua/tracking con soggetti in movimento:

Abbiamo provato l'autofocus ovviamente anche in modalità continua e tracking, fotografando una persona in movimento casuale diretta verso la camera a velocità non troppo elevata, cercando di seguire un minimo il soggetto. Obiettivo alla focale di circa 85 mm. Ecco il responso:

Canon: 70% di scatti a fuoco, una prestazione notevole. Inoltre, tenendo premuto il pulsante di scatto, la macchina continua a registrare immagini senza interruzione e a grande velocità. 

Nikon: percentuale di scatti a fuoco 63-65%, risultato altrettanto valido. Purtroppo, negli scatti a raffica, il buffer si satura molto velocemente (circa 5 scatti nel modo H "velocità alta" e il doppio nel modo L "velocità bassa") e non è possibile riprendere sequenze lunghe. Ricordiamo che la S9900 è in grado di operare anche a 60 a e 120 fps; in quest'ultimo caso, riesce a registrare consecutivamente una cinquantina d'immagini.

Olympus: negli scatti in rapidissima sequenza, la MAF è sul primo fotogramma e quindi la prova non è significativa… Invece, in quelli a burst rate più ridotto, quando la MAF è attiva, non siamo riusciti a spuntare più di un 27%. Si tratta di un risultato al disotto delle aspettative.

Panasonic: 56% di scatti a fuoco. Lo scatto a raffica è di 3 fps con AF continuo, un valore modesto.

Considerando tutti gli aspetti legati alla messa a fuoco e facendone una media, possiamo attribuire i seguenti punteggi:

Autofocus
Canon Nikon Olympus Panasonic