Microsoft difende l'attuale sistema dei brevetti

Secondo uno dei massimi dirigenti Microsoft il sistema dei brevetti non va rivisto, e si evolverà da solo per adattarsi ai tempi. La protezione nella sua forma attuale difende e stimola l'innovazione.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Secondo Microsoft l'attuale sistema dei brevetti è un elemento chiave per proteggere l'innovazione. Lo ha spiegato in un'intervista Bart Eppenauer, che controlla, dirige e amministra l'enorme mole di proprietà intellettuali detenuta dall'azienda.

"La proprietà intellettuale (IP) è la valuta dell'innovazione, che aziende, imprenditori e singoli possono usare per collaborare, per condividerla e per lavorare alla creazione di nuovi prodotti e servizi", ha spiegato Eppenauer a Nilay Patel di The Verge.

Bart Eppenauer

"Microsoft investe oltre nove miliardi di dollari l'anno in ricerca e sviluppo, e per noi IP e brevetti sono fondamentali, e del tutto legati alla Ricerca e Sviluppo", ha spiegato il dirigente. Ciò significa che Microsoft sviluppa di continuo novità e brevetti, molti dei quali sono concessi a terzi. I criteri con cui MS concede in licenza le proprie IP tuttavia sono in evoluzione, come per esempio nel caso del Kinect e della NUI (Natural User Interface) – che Microsoft riserva per sé.

L'azienda di Redmond quindi è contraria a chi afferma che l'attuale sistema di brevetti vada svecchiato, perché è un ostacolo all'innovazione più che un sostegno. "Ci teniamo molto alla possibilità di ottenere protezione sul software e sui brevetti relativi", afferma Eppenauer, ma aggiunge, d'accordo con le leggi e i giudici statunitensi, che "i concetti molto astratti non si dovrebbero brevettare",  

Non c'è bisogno tuttavia di nuove leggi, perché secondo Eppenauer il sistema si evolverà nel tempo per accogliere il software, e si troverà una quadra su ciò che è brevettabile. "Alla fine tutto si normalizzerà e le cose si sistemeranno, non crediamo che ci vogliano misure speciali".

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Eppenauer – che dal suo ruolo rappresenta tutta l'azienda – quindi non sente il bisogno che le attuali normative siano riviste. Il sistema dei brevetti va bene così com'è, con buona pace dei molti convinti del contrario. Il possibile cambiamento in ogni caso dipenderà proprio da uomini come lui, o meglio dalle grandi aziende che negli Stati Uniti esercitano pressioni sui politici con lo strumento (legale) del lobbying.

A questo proposito Eppenauer dice che gli uffici brevetti nel mondo dovrebbero collaborare di più, recependo le decisioni gli uni degli altri; ha detto anche "le nostre le leggi su brevetti hanno servito molto bene il Paese". L'approccio ai brevetti IP in Europa tuttavia è diverso da quello degli USA, ma siamo certi che Eppenauer sarebbe soddisfatto se nel Vecchio Continente si ricevessero le decisioni del USPTO (US Patent and Trade Office) tanto quanto se accadesse il contrario; ma forse ci sbagliamo. 

Ironia a parte, va riconosciuto a Microsoft il fatto che nella sua storia recente ha sempre lavorato per trovare accordi con i propri avversari sulle licenze, tenendo a un livello minimo gli scontri legali. Valgano come esempio i produttori di smartphone Android, che riconoscono a Microsoft il valore delle IP grazie ad accordi raggiunti senza coinvolgere un giudice.