Ergonomia

Recensione - Test della nuova Nikon D3200, piccola reflex che insegna a fotografare e introduce nel vasto mondo Nikon.

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a cura di Tom's Hardware

Ergonomia

La Nikon D3200 è certamente una reflex ben riuscita. Del resto, poggia su solide basi: i cambiamenti rispetto alle precedenti versioni sono, come già detto più volte, davvero minimi, e rimane quindi valido anche per la D3200 il giudizio di fondo secondo cui siamo di fronte a una delle piccole reflex più riuscite. Leggera e maneggevole, offre un'interfaccia molto pratica basata sulla schermata riepilogativa interattiva: una doppia pressione del pulsante "i" porta alla modifica rapida dei parametri di scatto impostati, il che risulta molto rapido ed efficace.

I pochi comandi presenti sono ben studiati e offrono impostazioni anche evolute, che non sempre si trovano su questa categoria di prodotto. Il migliore esempio che possiamo fare in questo senso è il pulsante di attivazione flash, che funge anche da compensazione flash - funzione certo non banale. D'altro canto, si notano sulla D3200 due carenze piuttosto vistose.

La prima è la già citata assenza della funzione bracketing, che Nikon inizia a offrire dai modelli di categoria superiore; non possiamo dire di condividere questa scelta, ma è un fatto oggettivo che il pubblico di riferimento, in massima parte, non è interessato a tale funzione. La seconda lacuna, diretta conseguenza della prima, è l'assenza della funzione HDR, e questo verrà sicuramente percepito come un limite maggiore: forse l'utilizzatore medio di D3200 non conoscerà la funzione bracketing automatica, ma certamente conosce la funzione HDR per averla usata su qualche compatta e certo si aspetta di trovarla anche sulla D3200.

Chi vuole approcciare una reflex entry-level come la D3200 deve in ogni caso essere cosciente dei limiti e delle peculiarità di questa categoria di prodotti, soprattutto in questo momento in cui i sistemi mirrorless rappresentano temibili concorrenti. Guardando la D3200 dall'alto, cioè con l'occhio del fotografo esperto, non si può non notare l'assenza della ghiera secondaria e, in generale, la relativa povertà di comandi fisici, che avvicinano il modo d'uso della D3200 proprio a quello di una tipica mirrorless, obbligando molto all'uso del menu su schermo e riducendo di conseguenza la rapidità d'esecuzione. Anche il mirino, piccolo rispetto ai modelli professionali e con copertura inferiore al 100% (95% per la precisione), potrà risultare limitante nel lungo periodo. Chi, dopo aver acquistato la D3200, si appassionerà seriamente alla fotografia, sentirà quindi - presto o tardi - il desiderio di qualcosa in più.

D'altro canto, la D3200 non è una mirrorless. È compatta, ma non tascabile, e paga dazio rispetto alle migliori mirrorless oggi in commercio in termini di cadenza di scatto e, in alcuni casi, anche di funzionalità e reattività dell'autofocus che, sebbene in assoluto sia più che valido e reattivo, non è più al top nella sua fascia di prezzo.

La D3200 deve quindi essere valutata nel giusto contesto: come reflex entry-level offre alcuni vantaggi (tra cui l'accesso al sistema Nikon) e alcuni svantaggi. Chi, valutati pro e contro, deciderà che la reflex fa al caso suo, certamente non rimarrà deluso da questo corpo macchina.

Photoshop in-camera

Dopo lo scatto, ci si può divertire con le ampie opzioni di ritocco in-camera. È questa un'altra delle caratteristiche salienti della famiglia D3x00 che, coerente con l'impostazione semplificata del corpo macchina, ambirebbe a risparmiare ai suoi utenti il noioso lavoro di post-produzione.

Alle già numerose possibilità offerte dalla D3000 (ritaglio, ottimizzazione automatica, filtri virtuali, colore, occhi rossi ...) e D3100 (controlli di rotazione, distorsione - compreso effetti fish-eye e di prospettiva) la D3200 aggiunge alcuni filtri fotografici (skylight, caldo, satura colore, cross-screen, fluo) e la possibilità di sovrapporre due immagini. È possibile intervenire direttamente sui file RAW.