Ergonomia e impressioni d'uso

Recensione - Test della Nikon D5200, che aggiornato la famiglia di reflex con sensore DX "5000". Le novità rispetto alla D5100 sono corpose, e non parliamo solo del numero di megapixel.

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a cura di Tom's Hardware

Ergonomia e impressioni d'uso

Il problema della scarsa facilità d'uso e dell'ergonomia problematica ha afflitto le macchine della serie 3000 e 5000 di Nikon fin dagli esordi. Per contenere i costi, infatti, si era deciso in fase di progettazione di ridurre al minimo indispensabile pulsanti e ghiere, e di dare accesso alle varie funzioni e regolazioni tramite il sistema di menu. La cosa, ovviamente, ha provocato mugugni fra gli appassionati, costretti a staccare l'occhio dal mirino e a navigare tra i menu ogni volta che volevano cambiare non solo parametri sofisticati come il tempo di ritardo dell'autoscatto, ma anche cose comuni come la modalità di messa a fuoco.

Bene, grandi notizie: la nuova interfaccia della D5200 risolve il problema quasi completamente. Come? Centralizzando in una sola schermata, quella principale, la gestione di gran parte dei parametri che l'utente modifica spesso. In pratica, la parte superiore mostra i tre parametri fondamentali (tempo, diaframma e ISO), mentre nella metà in basso sono visualizzati, su due righe, le impostazioni correnti di ben 14 parametri; premendo il tasto "i", è possibile spostarsi fra i vari parametri e modificarli al volo usando il joystick. Si va dalle dimensioni dell'immagine al bracketing, dall'HDR al modo di messa a fuoco, dal bilanciamento del bianco al modo di esposizione, alla compensazione dell'esposizione normale e flash.

Appena impugnata, la D5200 colpisce per la leggerezza, che consente di tenerla in mano a lungo senza affaticarsi. Cominciando a scattare, si nota una buona velocità operativa, confermata dalle prestazioni nella raffica veloce, che mantiene i 5 fps per una trentina di scatti (in JPEG) per poi scendere intorno ai 4, ovviamente usando una scheda SD veloce. Questo a patto che non si impostino funzioni sofisticate di correzione.

Per esempio, la correzione della distorsione geometrica dell'obiettivo impegna a fondo l'Expeed 3, e fa sì che dopo i primi 6 scatti il buffer si riempia, facendo scendere a circa 2 fps la velocità di raffica. Sul RAW, invece, le prestazioni calano vistosamente, anche perché la D5200 produce RAW davvero grandi, tipicamente da 25 a 30 Mbyte. La raffica in RAW funziona alla massima velocità per 4/5 fotogrammi, poi crolla sotto i 2 fps. Per confronto, la D5100 riusciva a fare 10 scatti in RAW prima di rallentare; bisogna dire però che la sua velocità massima era di 4 fps contro i 5 della D5200.

Nei nostri test "su strada" siamo rimasti favorevolmente impressionati dall'autofocus, molto reattivo anche con soggetti fuori centro e in rapido movimento. Raramente si è fatto ingannare mettendo a fuoco lo sfondo, e solo in un paio di occasioni ha dato forfait causa soggetto buio oltre i 3 metri di distanza. Ottimo anche il sistema di esposizione, che ha sempre interpretato correttamente le varie scene, nonostante spesso l'illuminazione fosse alquanto critica. In ogni caso, è possibile variare la compensazione di ben 5 EV in più o in meno, a passi di mezzo o un terzo di diaframma.