Corpo macchina

Recensione - Test della mirrorless Panasonic GX7, modello compatto e di fascia alta che si segnala per usabilità e una sensibilità del sistema autofocus fuori dal comune.

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a cura di Tom's Hardware

Corpo macchina

La Panasonic GX7 si presenta con solido corpo in lega di magnesio ben rifinito con pelle e "spazzolatura" superficiale. L'impugnatura è di dimensioni piuttosto generose per un corpo non-reflex e, grazie anche al piacevole materiale antiscivolo di cui è rivestita, risulta sicura e confortevole. Un deciso passo avanti rispetto alla GX1, che con il suo corpo più "da compatta" risultava meno efficace.

La parte superiore vede una ghiera dei programmi all'estrema destra, con pulsante di accensione concentrico, seguita dal pulsante di scatto concentrico alla prima delle due ghiere di comando, dal piccolo ma facilmente raggiungibile pulsante video, da un flash pop-up, dalla slitta a contatto caldo e dal mirino, dotato di sensore di prossimità e regolazione diottrica. Fanno di diritto  parte del top, anche se leggermente arretrati, i pulsanti per la gestione del mirino elettronico, quello per il sollevamento flash e il blocco EA/AF, concentrico a un ultimo selettore che consente di passare dalla messa a fuoco manuale a quella automatica.   

Sul dorso troviamo invece una seconda ghiera di comando in posizione verticale con funzione premere-per-selezionare, il classico PAD con 4 pulsanti direzionali e pulsante centrale che fungono da scorciatoie per ISO, WB, modalità di scatto e scelta del punto dimessa a fuoco, oltre ai pulsanti per gestire riproduzione e display e altri 3 pulsanti funzione personalizzabili. Di default, e in modalità PASM, questi sono assegnati al menu rapido, al Wi-Fi e alla personalizzazione delle curve, mentre in altre modalità di scatto la scelta delle curve cede giustamente il passo ad altre impostazioni di utilizzo più frequente per il fotografo meno esperto, come la selezione della posizione del punto AF.

Tutti i comandi sono ben disposti, razionali e facilmente raggiungibili. Difficile trovare qualcosa fuori posto. L'unico appunto che si può muovere a Panasonic riguarda a nostro avviso la duplicazione di funzione delle due ghiere: quando si lavora con programmi che prevedono l'impostazione di un solo parametro, ad esempio il diaframma in priorità di diaframmi, entrambe le ghiere impostano quel parametro, mentre per effettuare la compensazione di esposizione è necessario premere la ghiera posteriore, che a quel punto passa al controllo della compensazione esposimetrica. Per quanto ci riguarda, avremmo preferito una compensazione esposimetrica sempre attiva, ma si tratta evidentemente di dettagli.

Lo sportellino inferiore che protegge vano batteria e memory card è correttamente posizionato sotto l'impugnatura e non interferisce con eventuali piastre di aggancio rapido al cavalletto; per inciso, anche la filettatura del cavalletto è ben sistemata sotto l'asse della lente, pertanto anche dal punto di vista dei dettagli "secondari" possiamo dire che la GX7 è una macchina ottimamente progettata.