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a cura di Marco Schiaffino

I guai per Facebook non finiscono con la vicenda Cambridge Analytica. A pochi giorni dalle polemiche riguardo il trattamento dei dati di 51 milioni di iscritti, il social network di Mark Zuckerberg si trova ad affrontare un nuovo caso legato alla privacy.

Come stanno denunciando numerosi utenti Facebook, infatti, tra i dati memorizzati relativi all'account sui server di Menlo Park ci sono anche informazioni che nessuno pensava ci fossero. Stiamo parlando delle informazioni (data, orario e durata) delle chiamate telefoniche e degli SMS inviati e ricevuti dagli smartphone Android che hanno attivato la funzione di sincronizzazione dei contatti attraverso Messenger o l'app di Facebook.

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Il 10 gennaio 2017 il ricercatore di Zimperia Simone Margaritelli ha pubblicato un articolo in cui denunciava il comportamento di Facebook. L'immagine (in cui ha cancellato le informazioni sensibili) mostra il tipo di dati che aveva trovato nel suo backup.

Una funzione che, secondo il social network verrebbe illustrata nei dettagli al momento della sua attivazione, ma che a ben guardare non specifica quale tipo di dati vengono esattamente caricati sui server del team di Zuckerberg, o per lo meno lo fa in maniera decisamente ambigua. Insomma: dopo l'accusa di aver ceduto dati utilizzati in maniera discutibile dall'entourage di Donald Trump, ora si aggiunge quella di invadere la privacy oltre i già ampi limiti che tutti immaginavano.

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