Programmi per controllare PC e Smartphone

Abbiamo chiacchierato con Luciano Ponzi e scoperto quanto la tecnologia pesi nell'investigazione privata.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La maggior parte dei lettori di Tom's Hardware sa bene che è possibile installare su un computer o su uno smartphone programmi per tracciare tutte le attività di chi usa la macchina. Naturalmente possono farlo anche gli investigatori, che ovviamente sono tenuti a rispettare le leggi sul tema.

Sherlock

"Non possiamo controllare la posta per esempio, né un PC – a meno che si tratti di un minorenne. Se c'è l'autorizzazione del genitore è legale, con prodotti come per esempio Web Watcher, ma anche Norton Security di Symantec fa le stesse cose. Nel 90% dei casi lo facciamo solo avendo il PC sottomano, perché l'installazione a distanza non è mai semplice e coinvolge persone che non rispettano certe regole".

Insomma non installate virus sui dispositivi delle persone?

"Secondo me l'uso dei virus non è legale, e ti mette nel mirino della polizia postale. Per quanto mi riguarda non è deontologicamente e professionalmente corretto, quindi lo facciamo solo quando ci portano il computer qui da noi, o ci rechiamo noi presso la residenza".

Insomma se una madre indaga sul figlio minorenne è possibile prendersi alcune libertà in più, ma questo tipo di sorveglianza non si può fare invece se il marito sospettoso si presenta con il computer o lo smartphone della moglie. "Non si può violare la privacy del coniuge, e c'è un solo buco legislativo", dice Ponzi, "nell'abitacolo dell'autovettura si può mettere un registratore audio, che solitamente mette il coniuge. La legge non vieta quest'azione, e ci sono sentenze che hanno assolto chi lo ha fatto, perché l'abitacolo non è equiparato a dimora privata".

Osservare a distanza

Considerata la situazione e le notizie che da anni ci dicono quanto la privacy personale sia fragile, verrebbe da pensare che in generale tutti siano abbastanza attenti. E invece le persone sono "totalmente disattente, a meno che non abbiano un precedente negativo. Per esempio abbiamo visto mariti che proibivano alla moglie di usare Facebook, mentre loro avevano un account con sopra di tutto e di più".

Insomma, chi ritiene di poter essere oggetto di spionaggio o indagine vera e propria, e chi vuole tutelare la propria privacy nel migliore dei modi dovrebbe assicurarsi di lasciare meno tracce possibili. Ci si può spingere a usare strumenti avanzati come Tor, ma sarebbe già molto evitare di usare social network e simili. Per il telefono, installare meno applicazioni possibili è un'ottima idea, e fidarsi il meno possibile di quelle installate. "Per stare più al sicuro è meglio usare un telefono di quelli da 30 euro, senza possibilità d'installare app", ci dice poi Luciano Ponzi.