Schmidt risponde alle domande di Lee: il filmato

Schmidt cerca di difendere il motore di ricerca di Google dalle accuse di abuso di posizione dominante, ma le domande erano troppo pungenti e le risposte non sono state soddisfacenti: si concretizza sempre di più il rischio di una indagine formale dell'antitrust. Google farà la fine di Microsoft?

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a cura di Elena Re Garbagnati

I senatori hanno poi interrogato Schmidt in relazione alla classifica con la quale vengono visualizzate le piccole aziende. Schmidt ha ripetuto quanto detto nel suo discorso di apertura: Google sta fornendo un buon servizio per la "stragrande maggioranza" delle piccole imprese negli Stati Uniti, ma non è possibile che "ogni sito finisca in cima" perché "per ogni vincitore c'è un perdente."

Il riferimento, nemmeno troppo indiretto, era a Yelp, un sito di recensioni di prodotti di consumo, e a quello di shopping Nextag, i cui dirigenti hanno riferito ai senatori di essere stati palesemente danneggiati dal motore di ricerca di Google. Secondo il CEO di Nextag, in sostanza, Google non avrebbe innovato bensì copiato gli altri servizi creando un proprio sito commerciale

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Secondo l'accusa, in passato il 65 percento delle visite di Nextag arrivavano tramite Google, ora gli affari stanno andando male perché il sito non appare più nei risultati delle ricerche. Lo stesso concetto è espresso dal CEO di Yelp, secondo cui Google non sarebbe più "un motore di ricerca imparziale, bensì un sito fine a sé stesso".

La conclusione del Presidente Kohl è stata lapidaria: "Google ha acquisito e ampliato il suo giro d'affari in molte aree diverse, compresi viaggi, video e shopping, e ora vuole offrire direttamente ai consumatori le risposte alle loro domande, non solo i link ai siti che forniscono le risposte". Del resto, ha proseguito Kohl, è difficile credere che non ci sia "un conflitto di interessi da parte di chi possiede molti servizi. È verosimile credere che un'azienda razionale cerchi di trarre il massimo profitto dai suoi investimenti, quindi perché non dovremmo aspettarci che Google favorisca i propri prodotti ?"

Schmidt ha risposto di non essere sicuro che Google sia "un'azienda razionale che cerca di massimizzare i propri profitti", ma è evidente che non è stato creduto, dato che Kohl ha rimbrottato: "Dovrebbe essere sufficiente fidarsi del fatto che Google fa la cosa giusta, sapendo che date incentivi aziendali per massimizzare il valore della vostra azienda?".

Infine, il teatrino è diventato addirittura penoso quando Schmidt ha cercato di difendere Google Product Search, un servizio di comparazione prezzi come PriceGrabber e Nextag. Google Product Search è proprio al centro della denuncia antitrust contro Google, perché secondo le accuse favorirebbe palesemente Google a scapito di altri siti di confronto dei prezzi. Anche questa volta il senatore Lee ha messo Schmidt davanti alla slide con uno studio di Foundem che mostra come negli Stati Uniti Google Product Search sia prevalentemente in cima alle classifiche del motore di ricerca al posto dei concorrenti.

Secondo Schmidt, tuttavia, Google Product Search non deve essere paragonato ai servizi di comparazione dei prezzi perché trova il prodotto che l'utente desidera, non si limita a fare un confronto di prezzi, per questo è classificato più in alto dal motore di ricerca". Una spiegazione che, inutile dirlo, non ha certo soddisfatto la Commissione. Google farà la fine di Microsoft?