Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

L'acquisizione di Shazam da parte di Apple, in Europa, è ufficialmente sotto indagine antitrust. Ieri la Commissione UE ha confermato le preoccupazioni della prima ora, suggerendo che questa fusione potrebbe ridurre la competizione nel settore dei servizi streaming musicali.

"Il modo in cui le persone ascoltano la musica è cambiato significativamente negli anni scorsi, con sempre più europei che usano servizi di streaming", ha commentato la commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager. "La nostra indagine ha lo scopo di assicurare che gli appassionati continuino ad avere un'offerta attraente e che non abbiano a che fare con meno scelta a seguito della proposta fusione".

apple shazam

La questione di fondo è che Shazam è leader nel settore per la sua capacità di riconoscere le tracce audio - via smartphone, tablet e PC - e proporre un acquisto correlato, nonché un servizio streaming musicale come appunto Apple Music, Spotify e Deezer. Apple Music è il secondo servizio di riferimento nel mercato europeo, dopo Spotify. Il sodalizio potrebbe generare effetti collaterali anti-concorrenziali.

Su tutti la possibilità per Apple di accedere alle informazioni commerciali sensibili relative agli utenti Shazam. Questo consentirebbe di intercettare i clienti di altri servizi streaming e incoraggiarli a passare ad Apple Music. I concorrenti di fatto ne risulterebbero svantaggiati. Per altro bisogna ricordare che, nel caso di acquisizione di nuovi clienti, sulla app Shazam potrebbero scomparire le proposte relative alle altre piattaforme.

Leggi anche: Shazam by Apple mette a rischio la concorrenza in Europa?

"La transazione è stata notificata alla Commissione il 14 marzo 2018. La Commissione adesso ha 90 giorni lavorativi, fino al 4 settembre 2018, per prendere una decisione. L'apertura di un'approfondita indagine non pregiudica l'esito dell'indagine stessa", conclude la nota della Commissione.

Leggi anche: Apple acquisisce Shazam, ma perchè?

Da ricordare che l'azione antitrust si deve alle prime segnalazioni attuate da Austria, Francia, Irlanda, Italia, Norvegia, Spagna e Svezia.