Tariffe di terminazione mobile: il PDL ha un'idea!

Sei deputati del PDL invitano il Garante delle Comunicazioni a rimandare il taglio delle tariffe di terminazione mobile. In pratica chiedono di disattendere le richieste della Commissione Europea, ma probabilmente non sono a conoscenza della querelle. La scusa è che gli operatori hanno già pagato il conto dello sviluppo con la recente asta LTE.

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a cura di Dario D'Elia

Sei deputati del PDL hanno avuto il coraggio di domandare al Garante delle Comunicazioni di rimandare il taglio delle tariffe di terminazione mobile. C'è da sentirsi in imbarazzo per loro, non tanto per la lettera recapitata ma perché non sono a conoscenza del fatto che da mesi la Commissione Europea prende l'AGCOM a schiaffoni perché non riduce abbastanza queste tariffe.

"Per quanto si tratti di un costo pagato da operatore a operatore tali tariffe hanno, infatti, un rilevante impatto anche per i consumatori, perché vengono normalmente ribaltate dagli operatori sulle tariffe al consumo. Non deve pertanto sorprendere che le tariffe di terminazione siano la principale causa dell'elevato costo delle telefonate da fisso a mobile", sostengono da tempo le associazioni dei consumatori (Tariffe di terminazione mobile: AGCOM criticata).   

Un paese di teste di Lego

Giorgio Stracquadanio, Giorgio Lainati, Isabella Bertolini, Amato Berardi, Gabriella Giammanco e Michele Traversa si sono rivolti direttamente al Presidente Corrado Calabrò. L'avvio della missiva è tra i meno incoraggianti che si possano immaginare: citano l'ottimo risultato dell'asta LTE. Come a dire che i poveri operatori mobili hanno già contribuito con miliardi allo sviluppo, e che quindi sarebbe impraticabile chiedere di più.

"L'economia mondiale in generale e quella Italiana in particolare stanno affrontando, come noto, uno dei periodi più difficili degli ultimi tempi. Da sempre il settore delle comunicazioni elettroniche, ha garantito sviluppo e innovazione al nostro Paese, con un investimento complessivo annuo di circa 7 miliardi di euro", questo ovviamente è il momento della captatio benevolentiae.

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Dopodiché colpo di scena: affiancano gli "ingenti investimenti nel settore telefonico" (asta) alla "difficile situazione economica del Paese". Perché dunque "un'ulteriore forma di richiesta di investimento anticipata"?

"[...] l'analisi di revisione in corso comporterebbe la necessità per gli operatori di adattarsi con netto anticipo al nuovo percorso tariffario volto a ridurre il costo di ingresso per il transito delle telefonate sulla rete di un altro operatore mobile già a partire dal gennaio 2012", continua la lettera.

Insomma, il timore dei sei deputati è che i ricavi degli operatori si riducano a tal punto da rimettere in discussione il loro potenziale di investimento. Il genio però non ha limiti perché si spingono anche ad affermare che la misura in questione potrebbe introdurre tale incertezza da produrre un aumento delle tariffe lato-consumatori. Questo è il momento in cui si cerca di far paura, ovviamente.

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Ecco quindi l'invito a "rivalutare quanto proposito", quindi "tenere inalterato il piano tariffario fino a luglio 2012, secondo quanto già stabilito nella precedente delibera del 2008" che di fatto prevedeva riduzioni graduali nel periodo 2012-15.

Carissimi Giorgio Stracquadanio, Giorgio Lainati, Isabella Bertolini, Amato Berardi, Gabriella Giammanco e Michele Traversa è la Commissione Europea ad aver obbligato l'AGCOM ad accelerare i tempi. Il tutto semplicemente perché le nostre tariffe di terminazione mobile sono le più alte d'Europa.

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"Il mantenimento di tariffe di terminazione mobile eccessive, oltre a perpetuare un'ingiustificata asimmetria nel sistema (si rammenta che le tariffe di terminazione degli operatori alternativi fissi sono, invece, basate su un modello teorico di operatore efficiente che non consente il pieno recupero dei costi), crea un arbitrario e anticompetitivo trasferimento di ingenti risorse finanziarie dagli operatori fissi agli operatori mobili, i quali ultimi possono così finanziare, con le tariffe di terminazione mobile on net, offerte a tariffe inferiori ai costi di terminazione pagati da altri operatori, in diretta concorrenza con i servizi di telefonia fissa, così generando importanti effetti di sostituzione di traffico da rete fissa verso rete mobile", si leggeva nella lettera degli Internet Provider di maggio.