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a cura di Dario D'Elia

Ieri Tesla ha svelato il suo primo sito europeo di Powerpack: il sistema di batterie integrate che consentirà il bilanciamento della rete elettrica che oggi serve 400 milioni di europei.

In pratica i 140 Powerpack di Terhills (Belgio) sono composti singolarmente da 16 unità modulari (POD) di batterie distinte, ciascuna con un convertitore DC-DC isolato, e saranno in grado di far confluire in caso di bisogno al massimo 18,2 megawatt di potenza nella rete comunitaria per ridurre i rischi di blackout dovuti agli eventuali sbalzi di frequenza - che dovrebbe normalmente mantenersi sui 50,000 Hz.

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Il sistema va in modalità "carica" quando la frequenza è troppo alta e in quella "scarica" quando è troppo bassa.

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Attualmente il cosiddetto "grid balancing" comunitario si affida per lo più a impianti tradizionali basati su combustibili fossili, ma Tesla assicura che i suoi Powerpack possono intervenire 100 volte più velocemente e senza rischi di impatto ambientale.

Non si tratta di una soluzione sperimentale: vi sono progetti analoghi basati su Tesla Powerpack in Sud Australia, Puerto Rico, l'isola di Nantucket (Massachusetts) e Sud California. Per altro bisogna ricordare che questi sistemi consentono anche lo postamento dei consumi da una fascia oraria all'altra per evitare costi energetici troppo elevati, fornire energia in caso di interruzioni, gestire la domanda, etc.

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Tesla in Belgio è partner di Restore, l'aggregatore che gestisce la domanda di elettricità e bilancia i servizi europei. Ma la prossima sfida sarà sbarcare nel Regno Unito, dove sono già state avviate trattative.