Trama e ambientazione

Un romanzo complesso a cui ci si può avvicinare con semplicità e ingenuità. American Gods è l'opera più famosa di Neil Gaiman, un testo destinato a far sentire la sua influenza per gli anni a venire.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Trama e ambientazione

Conosciamo subito il protagonista Shadow. È un uomo vicino alla quarantina che si è fatto qualche tempo in carcere - ancora non sappiamo perché. È alto, imponente, un uomo che guardiamo inizialmente con gli occhi del secondino. Quest'ultimo si sforza di mettere Shadow nelle sue categorie mentali ma non ci riesce, non lo capisce.

E cosa saresti? Un ispanico? Uno Zingaro? [...] Magari hai un po' di sangue negro. Sei di sangue negro, Shadow?

Shadow Moon Poster from American Gods TV Show

Shadow viene rilasciato qualche giorno prima così da poter prendere parte al funerale della moglie, morta in un incidente d'auto. Lungo il viaggio il nostro protagonista incontrerà il personaggio che sostiene tutto l'impianto narrativo. È il misterioso signor Wednesday; conosce Shadow ed è pronto a offrirgli un lavoro. Il nostro finirà per accettare dopo aver capito che non ha più nulla a cui restare attaccato.

«Certo che sono un imbroglione» disse Wednesday. «È per questo che ho bisogno di qualcuno che mi protegga.»

Presto la vita di Shadow comincia a costellarsi di personaggi e fatti misteriosi, ed entra in scena con prepotenza un Fantastico da manuale, con magie, artefatti, eroi. Wednesday parla misteriosamente di un evento futuro molto importante, di qualcosa per cui bisogna prepararsi, ma per ora è avaro di dettagli.

Ecco cosa vede: È entrato dentro di lei fino al petto e mentre osserva incredulo e meravigliato lo spettacolo lei gli appoggia le mani sulle spalle e imprime una leggera pressione.

Proseguendo nella lettura, ma nemmeno troppo, scopriamo chi è davvero Wednesday e che cos'è davvero - o per meglio dire che cos'è anche - American Gods. Un romanzo che senza timidezza possiamo accostare al grande romanzo americano. 400 e rotte pagine che raccontano una storia ma soprattutto cercano di raccontare l'America (per stavolta non scriverò Stati Uniti).

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Wednesday altro non è che l'incarnazione, una incarnazione, del dio Odino. Ma cosa ci fa il padre degli dei norreni al di là dell'Atlantico? Su questo punto Gaiman tornerà spesso, per ricordarci più e più volte che l'America (tutta, non solo USA) è stata da sempre il porto di arrivo per genti di tutto il mondo. Persone che per migliaia di anni - e se avete pensato solo al "dopo Colombo" siete fuori strada - l'hanno raggiunta portando con sé le loro religioni, i loro credi, le loro divinità.

Dì a Wednesday questo, amico. Digli che è un dinosauro. Vecchio. Superato. Dimenticato. Digli che il futuro siamo noi e che non ce ne frega niente né di lui né dei suoi simili. È stato consegnato alla discarica della storia. Digli che abbiamo riprogrammato la realtà. Digli che il linguaggio è un virus, la religione un sistema operativo e le preghiere sono junk mail.

E così dei e spiriti di tutto il mondo si sono ritrovati anch'essi nel Nuovo Mondo, ma non è mai stato davvero nuovo. Dalla Scandinavia, dall'Irlanda, dai Balcani, dall'Africa e da ogni luogo. Vivono tra noi grazie a quel poco che resta di fede. Un concetto non certo nuovo, quello dell'essere ultraterreno che esiste solo in virtù della fede che noi mortali riponiamo nella sua esistenza. Gaiman qui fa dunque leva su archetipo - cercare di scardinarlo avrebbe portato il romanzo in altri lidi e American Gods sarebbe qualcosa di molto diverso.

Sono la TV. Sono l'occhio che tutto vede e il mondo del tubo catodico. Sono la grande sorella. Sono il tempietto intorno a cui si riunisce la famiglia per pregare.»

Alcuni di loro - Wednesday più di tutti - hanno paura: paura degli dei nuovi, di Internet, della TV, della Tecnologia. Divinità giovani e forti che sembrano determinate a spazzare via quelle vecchie. Il piano di Wednesday per fermare questo scempio trova in Shadow una pedina irrinunciabile. American Gods da una parte è la storia di come Wednesday prepara la sua battaglia, di come gli antichi dei architettano la propria sopravvivenza in America. Dall'altra è una storia profondamente incentrata sul percorso personale del protagonista, qualcuno che - forse - aveva bisogno di redenzione e di saggezza. Qualcuno che troverà molte nuove conoscenze, e che finirà per determinare l'evolversi dei fatti ma soprattutto per trovare un nuovo sguardo su sé stesso e sul mondo. Un nuovo mondo che, si spera, sarà condiviso almeno in parte dal lettore.

C'erano le divinità delle automobili: un contingente numeroso dall'aria seria, con il sangue sui guanti neri e sui denti cromati: destinatari di sacrifici umani su una scala mai sognata dai tempi degli aztechi