UE: la banda larga cresce, anche da cellulare

Secondo gli ultimi studi della Commissione Europa crescono i cittadini che hanno accesso alla banda larga, da rete fissa o cellulare. Si sono ridotti anche i costi. L'Italia ha una buona situazione, dove l'unica stranezza è la posizione di Telecom Italia.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La banda larga continua a diffondersi sul territorio europeo, come conferma la stessa Commissione Europea in un recente studio (pdf). Considerando tutti e 27 i paesi la media evidenzia una penetrazione del 24,8%, a indicare che circa un quarto della popolazione europea ha accesso ad una linea ADSL o superiore.

Comunità Europea.

La media è formata da paesi con valori molto più alti e altri che restano al palo. In Olanda si arriva al 40%, in Italia siamo al 20,6%, e in fondo troviamo paesi come la Bulgaria, con una tasso di penetrazione del 13%. La media tuttavia è più alta di ben 2 punti, rispetto all'indagine precedente.

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Quanto al tipo di rete usata, il rapporto racconta che stenta a decollare l'accesso tramite fibra (NGN), mentre cresce l'uso delle linee GSM/UMTS,  a conferma dei dati Audiweb di cui abbiamo parlato ieri (Audiweb fotografa il boom del mobile Internet).

In Italia infatti s'investe molto e si usano tanto il cellulare e le chiavette per navigare. Usiamo questi strumenti un po' più della media europea, e la metà rispetto al primo della classe, in questo caso la Finlandia.

Costi per la connessione su rete fissa - Clicca per ingrandire.

Collegarsi a Internet via cellulare, in generale, oggi costa meno rispetto ad un anno fa. Su linea fissa, invece, si tende a spendere la stessa cifra o poco meno. Similmente le chiamate da cellulare sono meno costose, ma anche in questo caso la riduzione media è stata minima, di un centesimo al minuto circa. Secondo il rapporto il risparmio è una diretta conseguenza dell'intervento regolativo dell'unione, effettivo da marzo (Roaming in Europa, addio bollette shock). 

Costi per la connessione su rete fissa - Clicca per ingrandire.

Per quanto riguarda l'Italia in particolare (pdf) la CE rileva una sostanziale immobilità del mercato, con Telecom Italia che mantiene la propria posizione dominante per quanto riguarda le linee fisse. Il tasso di penetrazione mobile in Italia è del 146%, uno dei più alti in assoluto. Il mercato è diviso tra i due operatori principali, Vodafone e TIM, che si dividono il 64% circa del mercato, e gli altri.  Chiamare con il cellulare da noi costa un po' meno (10 centesimi al minuto) rispetto alla media europea (13 centesimi al minuto).

L'Europa insiste su un eccesso di frammentazione nei mercati europei delle telecomunicazioni, e auspica che quanto prima ci sia la necessaria armonizzazione. Sembra paradossale infatti che all'interno del territorio europeo una chiamata possa costare da 4 a 24 centesimi al minuto. Questo, quindi, è uno dei prossimi obiettivi, insieme alla diffusione più capillare della banda larga.