USA: Hikvision come Huawei, Blacklist per la videosorveglianza Made in China?

La specialista cinese in videosorveglianza Hikvision, negli Stati Uniti, rischia di finire nella stessa blacklist di Huawei.

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a cura di Dario D'Elia

Hikvision, una delle aziende leader mondiali nella videosorveglianza, rischia di finire nella stessa blacklist (entity list) di Huawei, secondo fonti autorevoli che sono entrate in contatto con il New York Times. In pratica al colosso cinese potrebbe essere vietata o estremamente limitata la possibilità di acquistare tecnologia statunitense fondamentale per le sue apparecchiature. I funzionari del Commerce Department dovrebbero esprimersi al riguardo nelle prossime settimane.

La tecnologia Hikvision grazie a intelligenza artificiale, rilevazione vocale e altre soluzioni consente di tracciare le persone sulla base delle caratteristiche viso, del corpo o movimenti magari sospetti. Insomma, è quella impiega in Cina per tracciare gli spostamenti della minoranza Uigura. L'azienda è molto attiva sul mercato e come riporta il quotidiano newyorchese ha ricevuto commesse da Ecuador, Zimbabwe, Uzbekistan, Pakistan e dagli Emirati Arabi. Si parla di videocamere per il traffico, videocamere termiche e droni per monitorare stazioni ferroviarie, strade e altri siti.

Ovviamente il suo portfolio prodotti include anche versioni meno "intelligenti", ma resta il fatto che nel tempo ha strappato commesse importanti come quelle delle Olimpiadi di Pechino del 2008, il Campionato Mondiale di Calcio del 2014 e anche l'Aeroporto di Linate.

"Hikvision prende molto sul serio questa faccenda e se ne sta occupando con il governo degli Stati Uniti dallo scorso ottobre", ha ricordato un portavoce di Hikvision. "Alla luce di questo, la società ha già impegnato esperti sui diritti umani e l'ex ambasciatore degli Stati Uniti Pierre-Richard Prosper per fornire consulenza alla società in merito alla conformità ai diritti umani. Separatamente, Hikvision prende molto seriamente la sicurezza informatica come azienda e segue tutte le leggi e i regolamenti nei mercati in cui opera". In tal senso il Congresso ha già previsto per l'ambito militare il divieto di acquisto di prodotto di sorveglianza realizzati dalle cinesi Hikvision e Dahua.