Il reclamo
Il reclamo è un atto circostanziato con il quale l'interessato denuncia al Garante una violazione della disciplina in materia di protezione dei dati personali.
Il reclamo può essere proposto:
- quando non si è ottenuta una tutela soddisfacente dei propri diritti;
- quando si vuole promuovere una decisione del Garante su una questione di sua competenza.
Il reclamo non ha particolari formalità , ma deve comunque contenere l'indicazione:
- dei fatti e delle circostanze su cui si fonda;
- delle disposizioni che si presumono violate;
- delle misure richieste;
- degli estremi identificativi del titolare, del responsabile (se conosciuto) e dell'istante.
Nel caso si subisca una violazione del proprio diritto alla privacy si può presentare un reclamo
Al reclamo seguono:
- un'istruttoria preliminare;
- un eventuale procedimento amministrativo nel quale possono essere adottati vari provvedimenti (ad esempio, prescrizione di: blocco del trattamento, adozione di misure opportune o necessarie per rendere il trattamento conforme alla normativa, ecc.).
Il reclamo non è gratuito: bisogna pagare 150 euro a titolo di diritti di segreteria (è necessario allegare al reclamo la ricevuta del versamento). Non è previsto il rimborso per le spese della procedura.
Il Garante ha emesso diverse decisioni dopo aver ricevuto segnalazioni e reclami (come nel celebre caso Peppermint: qui potete leggere il testo del provvedimento e qui il suo riassunto).