Wikipedia in guerra di trincea contro gli articoli truffaldini

Wikimedia Foundation ha appena bloccato circa 250 account falsi che alteravano gli articoli.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La Fondazione Wikimedia (WF, Wikimedia Foundation) ha bannato oltre 250 persone che scrivevano articoli su commissione in modo fraudolento. In breve, pubblicavano testi per favorire questo o quell'altro committente oppure per colpire qualche soggetto in particolare. Una forma di spam piuttosto raffinata messa in pratica da aziende e singoli di tutto il mondo.

Il fenomeno è noto come "sockpuppetry" e le persone sono i "sockpuppets". La WF deve gestire questa gatta da pelare praticamente dal primo giorno, ma la recente operazione di pulizia, comunicata dal direttore esecutivo Sue Gardner, è la più grande che si ricordi.

"La consideriamo una pratica black hat (termine usato nel mondo hacker, NdR). La modifica pagata degli articoli (paid advocacy, NdR) viola i principi fondamentali che hanno reso Wikipedia così importante per tanta gente", ha commentato Gardner.

Sì perché contribuire a Wikipedia significa impegnarsi a rispettarne le linee guida, e sopratutto a pubblicare contenuti neutrali e verificabili. Non tutti però giocano secondo le regole, mettendo così a rischio la credibilità della stessa Wikipedia. Ecco perché si rendono necessarie azioni contenitive come il blocco degli account incriminati, che potrebbero essere ben più dei 250 citati in questo caso specifico.

Maurizio Codogno di Wikimedia Italia ci ha offerto qualche dettaglio in più su questa situazione. Ci ha spiegato per esempio che "i sockpuppet, o calzini come vengono chiamati qui da noi su Wikipedia in lingua italiana, sono gli utenti che si iscrivono con più account facendo finta di essere persone diverse, e che casualmente sono tutte d'accordo e quindi sono assimilabili ai pupazzetti fatti mettendo un calzino sulla mano".

C'è poi il problema di società come WikiPR, che è diverso; qui si tratta di società che di fatto vendono la pubblicazione e la cura di articoli su Wikipedia. "Gli utenti che sono pagati per creare e tenere pulite le voci su una certa azienda o una certa persona non rendono pubblico il conflitto di interessi che hanno; il vero guaio è proprio questo". Che qualcuno sia pagato per "curare" una o più pagine Wikipedia di per sé non sarebbe un problema, potrebbe senz'altro segnalare imprecisioni e suggerire modifiche. "Inoltre si può discutere senza pregiudiziali per valutare quali modifiche siano puramente promozionali e come si possono scrivere in maniera accettabile per tutti", continua Codogno. Il problema è che queste persone si spacciano per utenti qualsiasi.

Ecco, gli editori "nascosti" sono il vero problema. Individuarli in fretta può essere difficile, ma prima o poi la verità salta fuori. WF e Wikimedia Italia tra l'altro si sono dotate di strumenti appositi. Quando si scoprono gli altarini, continua Codogno, "le cose si mettono molto male per l'azienda che ha pensato di fare una furbata pagando un'agenzia esterna come WikiPR", perché "lo scrutinio sulla voce diventa pignolo in maniera estrema". Se normalmente i revisori di Wikipedia tendono a fidarsi, infatti, in questi caso se c'è anche il minimo dubbio le modifiche vengono cancellate.

Per quanto riguarda il nostro Paese, "Wikipedia in lingua italiana ha una lunga tradizione nella gestione ed eliminazione dei sockpuppet; il fenomeno delle voci a pagamento è anche seguito attentamente da alcuni mesi, ma non si è ancora verificato nessun caso davvero eclatante. Tutto questo resta naturalmente un affare interno alle edizioni di Wikipedia nelle varie lingue: non sono Wikimedia Foundation né tanto meno Wikimedia Italia a prendere provvedimenti, ma le singole comunità".