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Accise carburanti: cosa sono e perché le paghiamo

Le accise sui carburanti sono sulla bocca di tutti ogni volta che il prezzo del carburante sale repentinamente, ma cosa sono davvero?

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a cura di Francesco Daghini

Pubblicato il 26/01/2023 alle 11:51

Ultimamente la parola “accise” si sente con molta frequenza a causa dei forti rincari sul prezzo del carburante a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi; prime ce ne hanno tolte una parte e abbiamo potuto tornare a fare il pieno con un po’ di tranquillità, poi le hanno reintrodotte e il prezzo della benzina è tornato alle stelle, ma cosa sono davvero le accise sui carburanti? Perché le paghiamo? Con questo articolo vogliamo fare chiarezza su quanto c’è da sapere in merito alle accise sul carburante e proviamo a immaginare come saranno gestite in futuro grazie alle cosiddette “accise mobili”.

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Cosa sono le accise sul carburante

Le accise sul carburante sono una forma di tassazione sulla fabbricazione e sulla vendita di prodotti di consumo, e sono ancora oggi di fondamentale importanza per riempire le casse dello Stato. In Italia le prime accise sul carburante risalgono a quasi un secolo fa, con le prime che sono state introdotte in situazioni di emergenza, come ad esempio in seguito a terremoti, guerre o altre situazioni a cui bisogna far fronte in modo rapido.

Inizialmente nate come una soluzione temporanea messa in campo per aumentare il gettito nelle casse dello Stato, le accise si sono ben presto consolidate e oggi sono date quasi per scontate, al punto che se ne parla solo quando il prezzo del carburante sale a causa di altri fattori. Pensate che la prima accisa introdotta, ufficialmente mai rimossa, risale alla guerra d’Etiopia del 1935-1936!

Nel 1995, il Governo Dini ha deciso di accorpare tutte le accise in un’unica voce che non specifica più quali erano le motivazioni originali per l’introduzione dell’accisa, o tassa: così facendo diventa praticamente impossibile rimuovere una singola accisa da un gruppo unico e compatto, e di fatto le tasse che lo Stato raccoglie attraverso le accise non hanno un vero e proprio scopo ma vanno semplicemente a rimpinguare le casse statali. Questa modifica è stata possibile grazie al decreto legislativo n° 504 del 26 ottobre 1995, quello che ha sancito la nascita del TUA - Testo Unico sulle Accise per regolamentare e unificare tutte le singole accise sotto a un'unica tassa.

A quanto ammontano le accise in Italia

Secondo gli ultimi dati diffusi dal MISE le accise pesano per il 40% sul prezzo finale del carburante: si parla di 41 centesimi di accise per ogni litro di carburante acquistato, a cui bisogna aggiungere altri 31 centesimi circa di imposta sulla fabbricazione di carburanti, per un totale che sfiora i 73 centesimi di euro per un litro di benzina. Leggermente meglio fa il diesel, il cui totale arriva vicino ai 62 centesimi.

Oltre alle accise e all’imposta sulla produzione di carburante bisogna aggiungere l’IVA al 22% e questo significa che oggi, in data 25 gennaio 2023, periodo in cui la benzina ha un prezzo medio di 1.82 € al litro, paghiamo circa 1 € di tasse per ogni litro di benzina che acquistiamo, mentre il costo effettivo del carburante è nei restanti 82 centesimi – il cosiddetto “Prezzo industriale”.

Perché a Livigno la benzina costa meno?

Il Comune di Livigno, così come la zona circostante fino alla dogana del Passo del Foscagno, gode di uno status speciale che attira tanti automobilisti che vogliono risparmiare sul pieno di carburante: l’area di Livigno è infatti un’area extradoganale ormai dagli anni ’50 e questo le permette di vendere carburante e altri beni di consumo senza IVA al 22% né altre imposte che normalmente paghiamo sul carburante. Oggi, quando un litro di benzina costa 1.82 €, a Livigno si spende circa il 30% in meno, con un litro di benzina venduto invece a 1.34 €. Per maggiori informazioni vi rimandiamo all’articolo completo sull’area extradoganale di Livigno.

Il futuro delle accise: proroghe, scadenze, accise mobili

Come si accennava in apertura, il 2022 è stato un anno in cui si è parlato tantissimo di accise ed è assai probabile che il 2023 prosegua sulla stessa linea: il Governo Meloni ha deciso di non rinnovare il taglio alle accise praticato nel 2022 e questo ha riportato i prezzi del carburante su valori che superano comodamente 1.80 € al litro, ma nel nuovo Decreto Carburanti si è tornato a parlare di accise mobili, un sistema introdotto da Pier Luigi Bersani nella Legge di Bilancio del 2008 e che permette, in caso di necessità, di tagliare temporaneamente le accise per far fronte a situazioni particolari.

Le accise mobili sono regolate attraverso il DEF, Documento di programmazione Economica-Finanziaria: grazie ad esso il Governo può stabilire un limite massimo al prezzo del carburante e prevede un taglio automatico delle accise qualora il carburante dovesse superare il prezzo medio del bimestre precedente. In questo modo si è messo in campo un sistema che compensa le oscillazioni del prezzo finale – quando il prezzo sale, l’imposta scende per venire in supporto ai cittadini, quando il prezzo scende l’imposta torna al suo valore originale.

E quindi, quali sono queste soglie di prezzo oltre le quali scatta il taglio delle accise? Impossibile rispondervi, purtroppo, in quanto il Decreto Carburanti non riporta cifre specifiche. L’unico dato su cui ci si può basare al momento è quello legato alla diminuzione, dove si parla di prezzo più basso rispetto alla media del quadrimestre precedente.

Le accise italiane in Europa, chi è messo peggio?

In Europa in pochi sono messi peggio di noi per quanto riguarda la tassazione sul carburante. In Italia abbiamo la più alta tassazione d’Europa sul gasolio, mentre per quanto riguarda la benzina siamo al 2° posto, dietro ai Paesi Bassi: su un litro di gasolio, infatti, in Italia si pagano circa 62 centesimi di imposte dirette (accise), mentre su un litro di benzina si pagano circa 73 centesimi di accise. A queste tasse, come già anticipato, va sempre sommata l’IVA al 22%.

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Le FAQ sulle accise:

  • Cosa sono le accise sui carburanti? Sono tasse, imposte statali introdotte principalmente durante il ‘900 per far fronte a spese straordinarie
  • Quanto pesano le accise sul costo della benzina? Solo le accise pesano per il 40%, a cui bisogna aggiungere la tassa sulla produzione di carburante e l’IVA al 22%. Nel complesso, meno della metà di quanto paghiamo alla pompa è il vero costo della benzina.
  • Su quali carburanti si pagano le accise? Le accise sono presenti su benzina, gasolio, GPL e gas naturale. Ogni tipologia di carburante coinvolta ha il suo rapporto tra litri venduti e accise incassate, con la benzina al posto più alto della classifica con 728.40 € di accise ogni 1000 litri acquistati.
  • Quanto guadagna lo Stato dalle accise? Nel 2021 lo Stato ha incassato 24 miliardi di euro dalle accise
  • Perché non è stato prorogato il taglio alle accise? Il Governo Meloni ha deciso di non prorogare il taglio alle accise, che avrebbe pesato per 10 miliardi di euro sulle casse dello Stato, così da poter portare avanti altre manovre economiche
  • Quante sono le accise sui carburanti? Oggi l’accisa è una sola e le ha raggruppate tutte – in passato ne avevamo circa 20 diverse, è diventato praticamente impossibile rimuoverne una specifica proprio perché dal 1995 sono state raggruppate sotto un’unica voce.
  • Perché a Livigno non si pagano le accise? Livigno è stato dichiarato territorio extra-doganale per vari motivi di carattere geografico e in quell’area i beni di consumo non sono tassati con l’IVA e una parte delle accise non viene pagata; ecco perché oggi a Livigno un litro di benzina costa circa 50 centesimi in meno.
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