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a cura di Valentina Acri

La diffusione delle auto elettriche è destinata a crescere soprattutto in vista del ban ai veicoli endotermici a partire dal 2035. In tale prospettiva, non manca la preoccupazione da parte di alcune importanti associazioni di settore: la transizione all’elettrico minaccia i posti di lavoro ed è dunque fondamentale istituire un’adeguata strategia industriale europea che tuteli i lavoratori.

Nel corso di una riunione straordinaria del Comitato Automotive il segretario generale del sindacato globale IndustriAll, Luc Triangle, ha dichiarato:

Nell'industria automotive del Vecchio continente il 35% dei posti di lavoro è minacciato dall'elettrico. Per affrontare la transizione abbiamo bisogno di una strategia industriale europea per mantenere e creare buoni posti di lavoro, decarbonizzando al contempo il settore. 

Ad appoggiare IndustriAll anche le associazioni Fiom, Fim, Uilm; le stesse che insieme a Luc Triangle sottolineano che l'industria dell'automotive in Europa rappresenta in Europa 2,6 milioni di posti di lavoro, e nel complesso più di 13 milioni di posti di lavoro. Non a caso, dunque, parliamo di un settore che ha finora assicurato numerosissimi posti di lavoro ed è fondamentale che venga tutelato.

L'industria automobilistica sta attraversando una trasformazione senza precedenti. La perdita di posti di lavoro su larga scala, l'aumento della pressione sui lavoratori rimasti e i danni sociali saranno inevitabili se l'elettrificazione e l'automazione del settore continueranno a essere lasciate alle sole forze del mercato. Per garantire una transizione equa e mantenere i lavoratori a bordo in questa rivoluzione industriale, dobbiamo avere strategie negoziate che anticipino meglio i cambiamenti in corso, ha aggiunto Triangle.

La richiesta avanzata dalle associazioni riguarda pertanto investimenti inevitabilmente importanti per poter trasformare gli impianti esistenti e sviluppare le catene di fornitura necessarie per produrre i veicoli in Europa e nel mondo per affrontare, conseguentemente, l'urgenza climatica.

Come sindacato dei metalmeccanici, unitariamente, rilanceremo al nuovo governo l'idea di dare al tavolo automotive più profondità, più strumenti, più politiche in modo da permettere sia una forte riconversione del settore ma soprattutto, usando lo slogan europeo: nessuna transizione si fa senza di noi, consentire la migliore tutela occupazionale degli oltre 70 mila lavoratori diretti coinvolti che rischiano di perdere il posto di lavoro, ribadisce Roberto Benaglia, segretario generale Fim.